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Fnsi 10 Lug 2003

Ddl Gasparri, Serventi: "Bene Montezemolo su pluralismo". Giulietti: "Il Governo fa miracoli e mette d'accordo Fnsi e Fieg" Siddi: "La rassegnazione di Cheli non diventi rinuncia" Natale: “Inaccettabile il silenzio della Rai”

Ddl Gasparri, Serventi: "Bene Montezemolo su pluralismo".Giulietti: "Il Governo fa miracoli e mette d'accordo Fnsi e Fieg"Siddi: "La rassegnazione di Cheli non diventi rinuncia" Natale: “Inaccettabile il silenzio della Rai”

Ddl Gasparri, Serventi: "Bene Montezemolo su pluralismo".
Giulietti: "Il Governo fa miracoli e mette d'accordo Fnsi e Fieg"
Siddi: "La rassegnazione di Cheli non diventi rinuncia"
Natale: “Inaccettabile il silenzio della Rai”

Serventi: "Bene Montezemolo su pluralismo". "E' raro che il segretario della Federazione nazionale della stampa esprima consenso nei confronti delle posizioni della Fieg, oggi esprimo il mio consenso per le parole del presidente Montezemolo". Lo dice il segretario generale Fnsi Paolo Serventi Longhi, a margine della relazione annuale dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. "La relazione di Cheli - continua Serventi Longhi - testimonia dell'impotenza delle istituzioni di fronte ad una crisi del pluralismo dell'informazione che è grave". Quanto al Ddl Gasparri per il segretario Fnsi "ha fatto bene l'Udc a presentare quegli emendamenti che vanno nella direzione di migliorare in positivo la legge. Ma non ci siamo ancora. Tutte le forze politiche, e in particolare quelle della maggioranza, dovrebbero porsi il problema di garantire un equilibrato sviluppo a tutto il sistema della comunicazione, e non soltanto all'emittenza nazionale e a delle reti che sono controllate, direttamente o indirettamente dal presidente del Consiglio".(ANSA). Giulietti: "Il Governo fa miracoli e mette d'accordo Fnsi e Fieg" "Questo è veramente il governo dei miracoli: è riuscito a mettere d'accordo Fieg e Fnsi, editori e sindacati, produttori indipendenti e autori, Autorithy e Corte costituzionale nonchè le istituzioni europee". Lo afferma Giuseppe Giulietti (Ds) commentando la relazione del presidente Enzo Cheli. "Sul ddl Gasparri siano meno precipitosi, si autorimandino a settembre, approfittino della pausa estiva congelando questo provvedimento che farebbe di Berlusconi, se approvato, il primo presidente extra comunitario dell'UE. Quella italiana sarebbe infatti una legge consepita all'esterno del contesto europeo. Oltretutto questo è un provvedimento che da solo a uno, il capo, e toglie agli altri e per questo è da considerarsi antindustriale". (AGI) Siddi: "La rassegnazione di Cheli non diventi rinuncia" “Il pessimismo che emerge dalla rassegnata relazione del Presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Enzo Cheli, in ordine al pluralismo dell’informazione non può diventare assolutamente condizione di rinuncia. E’ evidente che, più delle norme “ambigue e compromissorie”, sul sistema dell’informazione pesano forze e interessi estranei e il blocco di un duopolio televisivo rigido, nel quale la parte privata riesce ad imporre un “disequilibrio” centrale. E’ quanto afferma Franco Siddi, Presidente Fnsi, secondo il quale Cheli, con la sua dozzina di richiami alle sentenze della Corte Costituzionale, denuncia una realtà di concentrazioni fuori quadro caratterizzata da un inaccettabile squilibrio pubblicitario che rende “insoddisfacente” il pluralismo. Un po’ di pessimismo c’è nei confronti dell’Authority, però, quando sembra non trovare la strada per attraversare con efficacia il sistema dei blocchi reciproci, se non dei veti, che possono intravedersi tra le righe e i richiami (da intendersi come sanzioni, ma le misure sanzionatorie si avvertono quando sono veramente tali). Certamente, tuttavia, la relazione del Garante rende chiaro che non sta andando a soluzione giusta la questione posta un anno fa dal Presidente Ciampi per il pieno pluralismo e l’imparzialità dell’informazione. Anche gli editori della carta stampata, finalmente, esprimono tutta la loro protesta. E’ giunto il tempo che tra imprenditori del settore e giornalisti (Fieg e Fnsi) si faccia una riflessione comune, per porre alle istituzioni e al legislatore, con la forza ideale e organizzativa delle proprie rappresentanze, l’indifferibilità di regole di sistema e di mercato veramente libero, valide per tutte le stagioni e per tutti gli operatori. E’ la strada per sottrarre il tema alle opzioni delle appartenenze per trasferirlo tutto intero, sul tavolo delle scelte di merito qualificanti per la nostra Repubblica e il corretto equilibrio della democrazia bipolare. Natale: “Inaccettabile il silenzio della Rai” L'uscita del Presidente Annunziata su un presunto "impressionante silenzio" dei dipendenti Rai sarà forse animata da buone intenzioni, ma e al tempo stesso surreale e inaccettabile. Di silenzio, qui, c'è solo quello di un vertice che sta lasciando letteralmente orfana la Rai. Alla presentazione del rapporto annuale di Cheli, questa mattina, c'erano Montezemolo per la Fieg e Confalonieri per Mediaset che hanno immediatamente data voce agli interessi delle aziende che rappresentano. Per la Rai non ha parlato nessuno: forse c'era il Direttore Generale, ma l'effetto e stato nullo. I dipendenti Rai- non se ne e accorta Lucia Annunziata - hanno fatto pochi mesi fa uno sciopero contro il declino e contro il disegno di legge in discussione. Ancora il 18 giugno scorso, i giornalisti italiani (con quelli Rai in prima fila) hanno scioperato contro l'irrisolto conflitto di interessi e il disegno di legge Gasparri che condanna la Rai alla subalternità. Non una parola è venuta da questo vertice, che non trova nemmeno il tempo e la voglia di replicare sui giornali ai quotidiani attacchi di un sempre più aggressivo fronte favorevole allo smantellamento dell'azienda e lascia il sindacato dei giornalisti solo a difenderla e ad essere attaccato per scarsa "apertura al nuovo". Un problema enorme c'è, in viale Mazzini, ma è nelle stanze del settimo piano, dove le tardive critiche del Presidente al ddl Gasparri rischiano di sembrare una posizione personale. Cosa pensa al riguardo il Direttore Generale? E cosa ne pensa il resto del CdA? Ce lo dicano, e ciascuno si assuma le sue responsabilità.

@fnsisocial

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