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Fnsi 23 Set 2003

Ddl Gasparri, pagina Fieg per cambiare la legge Serventi: “Fnsi d’accordo con Fieg Controparti storiche ma fronte comune” Comitato per appello: Ok Parlamento Europeo Incontro con Rocard Siddi: "Costruiamo convergenza

Ddl Gasparri, pagina Fieg per cambiare la legge Serventi: “Fnsi d’accordo con FiegControparti storichema fronte comune” Comitato per appello: Ok Parlamento Europeo Incontro con Rocard Siddi: "Costruiamo convergenza con gli editori"

Ddl Gasparri, pagina Fieg per cambiare
la legge
Serventi: “Fnsi
d’accordo con Fieg
Controparti storiche
ma fronte comune”
Comitato per appello:
Ok Parlamento Europeo Incontro con Rocard
Siddi: "Costruiamo
convergenza
con gli editori"

Un appello al Parlamento della Federazione Italiana Editori Giornali sarà pubblicato oggi dai quotidiani. L'appello, che occuperà una intera pagina, ha per titolo 'accendiamo la tv, senza spegnere la stampa'. In un suo comunicato la Fieg spiega che «attraverso la pagina gli editori italiani vogliono sensibilizzare il Parlamento e l'opinione pubblica sulla necessità di difendere il pluralismo quale fondamentale patrimonio di democrazia. Il disegno di legge di riassetto del sistema radiotelevisivo minaccia, invece, secondo la Fieg, di aggravare lo squilibrio già esistente nel nostro Paese tra televisione e carta stampata e di rendere la situazione italiana ancora più distante da quella degli altri paesi europei. L'appello - sottolinea la Fieg - è rivolto a tutte le forze politiche della maggioranza e dell'opposizione perchè, vi si legge, "la libertà di stampa è un patrimonio di tutto il Paese e come tale deve essere difeso da tutti". Il suo obiettivo è quello di ottenere alcune modifiche al disegno di legge in discussione alla Camera: in particolare una più corretta definizione delle norme antitrust e una normativa sull'affollamento pubblicitario televisivo più severa dell'attuale». (ANSA). Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “La Federazione Italiana Editori Giornali afferma, nella pagina pubblicata dai quotidiani, che la nuova legge sulla comunicazione, all’esame della Camera, minaccia di aggravare lo squilibrio esistente e di ridurre il pluralismo. Sono totalmente d’accordo con queste affermazioni e condivido l’iniziativa degli editori e del Presidente Luca Di Montezemolo. La legge accentua e aggrava i problemi di una informazione condizionata dal conflitto di interessi del Presidente del Consiglio. E’ una battaglia che il Sindacato dei giornalisti, da qualche giorno insieme a decine di Associazioni, movimenti e Sindacati, conduce da tempo con determinazione per scongiurare i rischi per le libertà e i diritti dei cittadini. Una battaglia che nei prossimi giorni vedrà altri importanti momenti di mobilitazione. Non ho reticenze quindi nel dire che la Fieg e la Fnsi, controparti storiche e con tanti problemi da risolvere, sono sullo stesso fronte sulla Gasparri e che sarei felice se fossero possibili iniziative comuni. Semmai, si può dire che la Fieg concentra la sua protesta contro il sic e le telepromozioni mentre vi sono altri aspetti pericolosi nel DDL a cominciare dalle misure di riforma dell’assetto della RAI che consegnano il servizio pubblico al controllo del Governo. Ed è singolare che Gasparri continui a ripetere che senza la legge l’occupazione di dipendenti Rai e Mediaset sarebbe in pericolo; la verità è che la legge, insieme ai comportamenti della maggioranza, indeboliscono oggettivamente il servizio pubblico aggravandone le già precarie condizioni finanziarie, di idee e di credibilità”. Il comitato per la libertà e il diritto all'informazione plaude all'iniziativa del Parlamento Europeo di aprire una inchiesta sui rischi per la libertà di espressione e di informazione in Italia. ''Si tratta - si legge in una nota - di un passo senza precedenti che conforta l'opinione di quanti nel nostro Paese si battono contro il conflitto di interessi del Capo del Governo e contro il disegno di legge sulla comunicazione presentato dal ministro Gasparri e in discussione alla Camera''. Un'iniziativa sulla quale dovrebbero riflettere ''quanti in Italia hanno sottovalutato le parole del Capo dello Stato e le opinioni espresse dalle Autorità per la Concorrenza e la Comunicazione''. Condizione, secondo il comitato, per un ''dialogo sereno sulla necessaria riforma del sistema dell'informazione e la radicale modifica del ddl Gasparri o, meglio, il suo ritiro e la predisposizione di un nuovo provvedimento''. Il comitato valuta positivamente anche la disponibilità del presidente della commissione Culturale del Parlamento Europeo Rocard a incontrare una delegazione dello stesso comitato. ''Al presidente Rocard - dice Fulvio Fammoni, segretario generale Slc-Cgil -illustreremo il punto di vita delle associazioni che ritengono il progetto di legge sbagliato e incostituzionale sia a livello nazionale che europeo''. (ANSA). Il presidente della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, definisce ''un'iniziativa senza precedenti e di grande significato'' l'appello al Parlamento che la Federazione Italiana Editori Giornali ha pubblicato oggi su una intera pagina dei quotidiani e che ha per titolo ''accendiamo la tv, senza spegnere la stampa''. Siddi ne ha parlato con giornalisti a margine dell'incontro in corso a Castellana Grotte per i 40 anni dell'Ordine dei giornalisti. ''L'iniziativa di oggi della Fieg - ha auspicato il presidente della Fnsi - è bene che possa trovare uno sviluppo coerente e sensibile nella costruzione di una convergenza nuova con il sindacato dei giornalisti, la Fnsi, e le forze vive della società civile per determinare un assetto di regole, a garanzia del sistema plurale dell'informazione, accettato e condiviso''. Per il presidente della Federazione della Stampa, l'iniziativa della Fieg dimostra che ''il giudizio negativo sugli elementi base della legge Gasparri non appartengono meramente agli scontri tra le fazioni politiche ma interpellano, perché le toccano profondamente, le parti sociali che animano la vita della nostra democrazia''. ''E' possibile ancora, se si vuole, cambiare la legge - aggiunge Siddi - specie nei capitoli più devastanti che riguardano l'antitrust che non c'è e le possibilità di reale sviluppo di tutto il settore dell'informazione''. ''La maggioranza - conclude il dirigente sindacale - non puòarroccarsi su un voto di fiducia per impedire cambiamenti. Se lo facesse sarebbe responsabile di una grave lesione''. (ANSA).

@fnsisocial

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