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Fnsi 18 Lug 2003

Ddl Gasparri: Manifestazione Usigrai - Fnsi Serventi Longhi: "Questa legge acuisce il problema del conflitto di interessi" Natale (Usigrai): “ Per il vertice Rai conta solo data uscita?”

Ddl Gasparri: Manifestazione Usigrai - Fnsi Serventi Longhi: "Questa legge acuisce il problema del conflitto di interessi"Natale (Usigrai): “ Per il vertice Rai conta solo data uscita?”

Ddl Gasparri:
Manifestazione
Usigrai - Fnsi
Serventi Longhi:
"Questa legge
acuisce il problema
del conflitto di interessi"
Natale (Usigrai):
“ Per il vertice Rai conta
solo data uscita?”

Roma 17 luglio. La legge Gasparri sul sistema radiotelevisivo tradisce lo spirito che animava il messaggio inviato alle Camere il 23 luglio dell'anno scorso dal presidente della Repubblica sul pluralismo dell'informazione. Lo si è affermato in un incontro al quale hanno preso parte L'Usigrai, la Fnsi, i giornalisti della Rai, i comitati di redazione, le rappresentanze delle altre categorie del servizio pubblico radiotelevisivo e le associazioni dei consumatori. La legge è stata definita un ''provvedimento illiberale'', che richiede una mobilitazione popolare. Hanno partecipato all'incontro anche tanti politici fra cui Alfonso Pecoraro Scanio, il quale ritiene opportuno che, dopo l'approvazione, Ciampi rinvii il provvedimento alle Camere. Gavino Angius invece ha ribadito la propria fiducia nel capo dello Stato esortando però la platea a ''non tirarlo per la giacchetta''. E ancora Beppe Giulietti, Gianni Montesano, Stefano Boco, Willer Bordon, Gloria Buffo. Su un grande schermo, alle spalle dei relatori, si poteva seguire l'andamento dei lavori parlamentari della legge Gasparri. La Rai, è la preoccupazione espressa da tutti i partecipanti, potrebbe subire un grave ridimensionamento in favore di un unico operatore, come denunciato anche dalla Federazione degli Editori. Con queste motivazioni, ha annunciato Paolo Serventi Longhi, si pensa a una grande manifestazione con una larga base partecipativa da tenere a settembre, cercando il coinvolgimento dei sindacati confederali. E' stato Roberto Natale (Usigrai) ad aprire i lavori dell'assemblea (''La Rai Viva''), stigmatizzando subito il ''vergognoso silenzio'' dei vertici Rai, interrotto solo da qualche intervento di Lucia Annunziata su questa legge in dirittura d'arrivo. Roberto Natale ha contestato l'impianto complessivo della legge e la reazione di Mediaset che ieri ha inviato una lettera aperta a quelli che ha definito ''professionisti della disinformazione'' riferendosi a Luca Cordero di Montezemolo e a Paolo Serventi Longhi, mentre in queste ore continua la guerra del gruppo del Biscione contro 'La Repubblica'. ''Il vertice Rai, tranne la Annunziata - ha detto Natale - tace. Un silenzio assordante. Noi di quello che pensano i dirigenti di questa legge non sappiamo nulla. Eppure loro ci tengono a farsi sentire quando ne viene messa in discussione la sopravvivenza e il futuro''. E li ha ammoniti a ''non permettersi di fare alcuno sciopero'', violando le regole: ''Non facciano scelte scandalose e rispettino il preavviso che compete al servizio pubblico''. L'esponente dell'Usigrai giudica il nuovo meccanismo di nomina del Cda ''l'ennesimo tentativo di ingerenza governativa'' ed è pessimista riguardo al pericolo che ''si apra una nuova stagione di instabilità gestionale e di conflittualità'': ''Ci vorrebbe un gruppo dirigente che conosca la Rai, che la ami. Basta con gli alieni che vengono da Marte. Il servizio pubblico non è una scuola quadri per manager che devono arricchire il loro curriculum''. Poi ha descritto la situazione di un'azienda che ''si va spegnendo'', ''in profonda crisi di ascolti e povera di risorse''. E nonostante questo, ''si trova il tempo di discutere di previsioni del tempo e del caso Prodi''. Domani, ha avvertito, ''la Rai può essere fatta a pezzi e contro questa deriva bisogna mobilitarsi''. ''Noi - ha affermato - alle parole del capo dello Stato ci crediamo davvero''. Sulla stessa lunghezza d'onda l'intervento di Paolo Serventi Longhi che ha espresso solidarietà a tutti i lavoratori della Rai: ''Sono preoccupato per il futuro nostro e vostro e per quello della democrazia parché le norme introdotte sono contro ogni possibile sviluppo e contro il rilancio del ruolo del servizio pubblico''. Serventi ha parlato di alleanza tattica con la Fieg. ''In questi giorni si è parlato di miracoli di convergenza. Ma la sfida - ha aggiunto - è riuscire a portare questa battaglia nelle piazze e dare vita ad una grande mobilitazione senza steccati e preclusioni''. La legge Gasparri acuisce, secondo il segretario della Fnsi, il problema del conflitto di interessi del presidente del Consiglio: per questo va auspicato il rinvio alle Camere da parte di Ciampi. Il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio ha ricordato l'appuntamento di martedi' prossimo a Piazza Navona per protestare insieme ai leader dell'Ulivo contro la legge Gasparri e ha assicurato il sostegno convinto alle altre iniziative. ''Questa normativa - ha detto - è un insulto al messaggio di Ciampi al quale ci appelliamo affinché ci sia un'altra lettura parlamentare''. E su questo punto è intervenuto Gavino Angius: ''Possiamo ipotizzare che Ciampi non sia contento di questa legge. Dobbiamo avere fiducia in lui senza tirarlo per la giacchetta''. Intanto tutti i politici presenti hanno ricordato la battaglia portata avanti in Parlamento, auspicando che la legge non venga approvata entro luglio. Durissimo Beppe Giulietti: ''Non esiste un partito Rai ma un partito-Stato del presidente del Consiglio. E mentre si discute la legge Gasparri, i dirigenti si baloccano affrontando il tema dei conviventi''. Una legge da ''ponte levatoio'' che ''da' carta bianca a Publitalia'' e contro la quale la protesta deve essere ampia e non di schieramento. Anche Gianni Montesano (Pdci), come gli altri esponenti dell'Ulivo, ha bocciato senza mezzi termini il provvedimento introducendo però un elemento di autocritica: ''Scontiamo l'errore di non aver fatto una legge che regolasse il conflitto di interesse''. Franco Siddi, presidente della Fnsi, ha sollecitato la Fieg a fare un percorso comune per una riflessione sulle regole e le garanzie. ''Contro questo provvedimento illiberale - ha detto - non ci possiamo arrendere''. (ANSA)
Natale (Usigrai): “ per il vertice Rai conta solo data uscita?” Alla Rai potrebbe essere introdotta la cassa integrazione, ma per i vertici aziendali sembra che l’unico problema sia la loro data di uscita. Ancora in queste ore la Fieg continua a dar battaglia e a ribadire le sue ragioni, e il Presidente dell’Antitrust Tesauro sottolinea che il tetto anticoncentrazione non funziona. Per la Rai, invece, sembra che nella Gasparri tutto vada bene. Il Direttore Generale e la gran parte del CdA (con l’eccezione di alcuni interventi della Presidente) hanno scelto di seguire il dibattito parlamentare con un “rispettoso silenzio” che sapeva tanto di condivisione o disinteresse. La Gasparri è stata “scoperta” al settimo piano di viale Mazzini solo quando il Senato ha cominciato a discutere della data di uscita del CdA. E’ assai poco elegante questo soprassalto di attenzione, ed è offensivo per i dipendenti di una azienda che dalla legge in gestazione verrà toccata nel profondo, forse anche nei livelli di occupazione: un ordine del giorno accolto ieri dal governo parla espressamente di “possibili conseguenze negative per la tenuta complessiva dell’occupazione” nel settore derivanti da “forti riorganizzazioni produttive”. Se il vertice ha qualcosa da dire sulla Gasparri, lo dica innanzitutto rispondendo alle domande che si stanno ponendo in queste ore i lavoratori dell’azienda. Altrimenti ogni parola avrà il sapore sgradevolissimo dell’interesse personale.

@fnsisocial

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