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Fnsi 07 Set 2003

Ddl Gasparri, Annunziata: "Legge dannosa per la Rai, mi dimetterò subito dopo la sua approvazione. In questo momento la Rai è sbilanciata a favore della destra. Non vado al Corriere della Sera" Il ministro: "L'approvazione non slitta all'inf

Ddl Gasparri, Annunziata: "Legge dannosa per la Rai, mi dimetterò subito dopo la sua approvazione. In questo momento la Rai è sbilanciata a favore della destra. Non vado al Corriere della Sera"Il ministro: "L'approvazione non slitta all'infinito"In arrivo compromessocon gli editori?

Ddl Gasparri, Annunziata: "Legge dannosa per la Rai, mi dimetterò subito dopo la sua approvazione. In questo momento la Rai è sbilanciata a favore della destra. Non vado al Corriere della Sera"
Il ministro: "L'approvazione non slitta all'infinito"
In arrivo compromesso
con gli editori?

Il Presidente della Rai Lucia Annunziata si dimetterà subito dopo l' approvazione del Ddl Gasparri perchè è una legge dannosa per la Rai e perchè così sarà possibile dare un governo non transitorio all' azienda. Lo ha precisato la stessa Annunziata durante il dibattito con il ministro delle Comunicazioni alla Festa Tricolore di Mirabello. «Le dimissioni - ha detto il presidente Rai - sono legate al Ddl così com' è. È una legge dannosa per la Rai, non mi convince del tutto. Preciso che aspetto l'approvazione della legge perchè il mio non è un atto di ostruzionismo. Non voglio distruggere, non è il mio ruolo. Non sono soggetto politico, sono solo il presidente della Rai». Il secondo punto che l'ha portata ad annunciare le dimissioni è l' accorciamento della vita del Cda prevista dal Ddl: «E' giusto - ha detto Annunziata - che la legge lo accorci. Il Parlamento è sovrano. Però allora si va via quando la legge è approvata, perchè così si dà un governo non transitorio alla Rai». «Il pluralismo in Rai in questo momento è sbilanciato a favore della destra e a sfavore della sinistra». Il Presidente dell'ente pubblico radiotelevisivo Lucia Annunziata ha concluso così un vivace confronto con il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri alla Festa Tricolore di Mirabello. L' intervento di Lucia Annunziata ha fatto riferimento alle critiche di Gasparri al conformismo di sinistra «ancora imperante oggi in Rai». Gasparri ha attaccato il regista Bertolucci e ha criticato anche il conformismo dei quotidiani che «tutti insieme, tranne 'Libero', 'Il Giornale' e naturalmente 'Il Secolo d'Italia', hanno pubblicato paginate intere con stralci dell'ultimo libro di Fassino, che tra l'altro stasera riceve un premio a Capalbio deciso il giorno prima della sua uscita. Pensate cosa sarebbe successo con un libro di un esponente di destra». Annunziata ha così deciso di intervenire per parlare di pluralismo sbilanciato a destra: «La Rai - ha detto - è un posto dove io da quando sono presidente non sono riuscita a far rimettere 'l'Unità» nella mazzetta della rassegna stampa del Tg1. Quindi se si parla di pluralismo...«. »Io sono d' accordo - ha risposto Gasparri - che tutti i giornali, compresa 'l'Unità«, siano inseriti nelle rassegne stampe di tutti i Tg». «Se sei d' accordo - ha detto ancora Annunziata rivolta a Gasparri - telefona tu per far rimettere 'l'Unità». La Presidente del Consiglio di amministrazione della Rai Lucia Annunziata non sta cercando un lavoro e tantomenno ha firmato per il 'Corriere della Sera'. Lo ha detto lei stessa ai giornalisti che l'hanno avvicinata alla festa Tricolore di Mirabello, chiedendole conto delle voci riprese da «Dagospia» secondo cui, dopo le dimissioni, andrebbe a Pechino come corrispondente del quotidiano milanese. «Vi pare che il presidente della Rai - ha risposto Annunziata - firmi un contratto o che possa cercare un lavoro mentre sta lì? Sarebbe un evidente conflitto di interesse. Avendo fatto io del conflitto di interessi il mio punto di forza non potrei applicarlo a me». (ANSA). «Il confronto è sempre aperto. Noi siamo pronti a discutere ma devo anche dire che ormai questo confronto dura da tempo, perchè siamo alla terza lettura del testo. Altri hanno invece pregiudiziali». Lo ha detto il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, intervenendo alla festa tricolore a Mirabello in provincia di Ferrara, ad un dibattito con il presidente della Rai, Lucia Annunziata. «E' una legge indispensabile - ha continuato il ministro - perchè ad esempio la Rai rischia di perdere 150 milioni di euro di pubblicità, che in tre anni sono 450 milioni di euro. E poi vi è il problema del digitale». Secondo Gasparri dunque il sistema televisivo italiano deve essere «messo in grado di competere con i grandi gruppi internazionali, ad esempio Bbc e Murdoch, e deve finire il tempo del nanismo a livello internazionale per aziende come Rai e Mediaset». Riferendosi poi alla richiesta dell'Udc di una fase di approfondimento ulteriore, il ministro ha ricordato che «vi è stato un confronto positivo con l'Udc nei mesi scorsi che sicuramente andrà avanti». (AGI). «L'approvazione de Ddl Gasparri non slitta all' infinito, si va ad ottobre come previsto». Il ministro delle comunicazioni Maurizio Gasparri ha risposto così ai giornalisti che lo hanno avvicinato a margine del dibattito sulla Rai con Lucia Annunziata alla Festa Tricolore di Mirabello. «C'è una totale disinformazione - ha detto Gasparri - Si fa quello che era previsto. Il regolamento della Camera prevede che nella prima fase il tempo non sia contingentato e quindi nel calendario di settembre la discussione potrebbe in teoria durare all' infinito. Nella seconda calendarizzazione, in ottobre, il tempo può essere contingentato, il numero degli emendamenti è limitato. Questa volta viene calendarizzato nella prima settimana di lavoro della Camera a settembre e la fase per così dire decisiva sarà inevitabilmente all' inizio di ottobre, perchè il secondo calendario può prevedere il contingentamento dei tempi e del numero delle votazioni. Come si vede non c'è nessuno slittamento». (ANSA). Ricomincera' martedi' prossimo alla Camera l'esame del ddl Gasparri, mentre si accredita l'ipotesi di un compromesso con gli editori della Fieg che ammorbidirebbe le loro posizioni contrarie al provvedimento. I presidenti delle commissioni Trasporti e Cultura della Camera, Paolo Romani e Ferdinando Adornato, non hanno ancora ufficializzato la convocazione, ma la data del 9 settembre appare quella piu' probabile, anche perchè i tempi sono stretti. Si ricomincerà con una serie di audizioni, tra le quali i vertici dell'Antitrust, dell'Autorità per le Comunicazioni e quelli della Rai. Il termine per la presentazione degli emendamenti in commissione dovrebbe essere fissato per la fine della stessa prossima settimana. Questa la tempistica in commissione, mentre per quanto riguarda l'esame dell'Aula è ormai chiaro che l'approvazione del ddl non ci sarà entro settembre. Lo stesso ministro 'estensore' ha ammesso che sarà ottobre il mese decisivo. La riunione dei capigruppo della Camera ha confermato la data del 18 di settembre per lo sbarco in Aula, ma è chiaro che il primo esame sarà caratterizzato da una lunga sessione di discussione con tempi non contingentati. Bisognerà attendere la seconda calendarizzazione, attesa per l'inizio di ottobre, per avere tempi di discussione ristretti e arrivare al voto. Ma quali sono gli spazi per possibili modifiche al testo in terza lettura alla Camera, ad un anno dalla presentazione? Secondo il ministro Gasparri nessuno, "E' arrivato il momento di decidere, perchè c'è stato il tempo per discutere e apportare tutte le modifiche necessarie". In realtà molto dipenderà dalla tenuta della maggioranza. In particolar modo sarà decisivo l'atteggiamento dell'Udc, che però ha già ottenuto molto durante l'esame del Senato, tra cui la nomina del nuovo cda Rai entro febbraio 2004. Per il momento non ci sono indicazioni su quello che sarà la posizone dell'Udc. Un compromesso potrebbe arrivare, invece, per quello che riguarda la posizione degli editori della Fieg, finora fortemente contraria all'attuale formulazione del ddl. Secondo fonti governative, potrebbe concretizzarsi l'ipotesi di interventi ulteriori in favore degli editori nel ddl sul settore presentato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Buonaiuti. Si tratta di un'ipotesi già circolata nei mesi scorsi ma che semba aver fatto ulteriori passi avanti negli ultimi giorni. Un'ipotesi chepermetterebbe di accontentare uno dei maggiori oppositori al ddl senza rendere necessaria una quarta lettura del provvedimento in Parlamento. (Ap. Biscom)

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