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Giudiziaria 24 Feb 2009

Ddl Alfano, Pecorella: "Dubbi di costituzionalità" Bonaiuti: "Niente carcere per i giornalisti". Gasparri: "Questo carnevale deve finire". Orlando: "Contro il ddl subito il referendum". Paissan: "Uso strumentale del diritto di privacy"

Le intercettazioni ''devono avere limiti perche' costano troppo e invadono la vita privata''. Ma Gaetano Pecorella, deputato del Pdl ed ex legale di Silvio Berlusconi, in una intervista a 'Repubblica', esprime dei dubbi sul fatto che il ddl sulla materia rispetti ''il valore costituzionale della corretta e buona amministrazione della giustizia'' e se ''ne ostacoli il corso e la condanna dei colpevoli''

Le intercettazioni ''devono avere limiti perche' costano troppo e invadono la vita privata''. Ma Gaetano Pecorella, deputato del Pdl ed ex legale di Silvio Berlusconi, in una intervista a 'Repubblica', esprime dei dubbi sul fatto che il ddl sulla materia rispetti ''il valore costituzionale della corretta e buona amministrazione della giustizia'' e se ''ne ostacoli il corso e la condanna dei colpevoli''

Le intercettazioni, spiega, sono ''uno strumento efficace d'indagine'' per garantire la certezza della pena. Ma per garantire la sicurezza ''e' necessario procedere con molta prudenza, prima di renderle tendenzialmente inutilizzabili anche per reati che allarmano la gente''. Per Pecorella ''bisogna fare una riflessione approfondita se il pendolo delle riforme non sia andato da un eccesso all'altro''. L'esponente del Pdl si dice ''favorevole'' al primo testo del governo, in cui per autorizzare le intercettazioni si prevedevano '''gravi indizi di reato' per i delitti meno gravi e 'sufficienti indizi' per quelli piu' gravi come mafia e terrorismo''. E' giusto, aggiunge, introdurre un termine per l'uso degli ascolti, ma ''bisogna prevedere che in casi eccezionali l'intercettazione possa proseguire''. Pecorella e' incerto anche sul segreto sulle indagini fino al dibattimento e sul far rimanere ignoto il nome del magistrato, perche' ''casi come quello di De Magistris non sarebbero mai venuti alla luce''. ''Eccessiva'' anche la previsione del carcere per chi pubblica ascolti da distruggere, perche' ''la liberta' di stampa e' un bene essenziale per la democrazia''. (ANSA) ''Spero in un ripensamento, e dico questo perche' nella scorsa legislatura, al termine di una votazione trasversale alla Camera, quasi all'unanimita', eravamo riusciti con molte difficolta' a portare avanti il discorso della depenalizzazione della diffamazione per i giornalisti, ricorrendo, non piu' al carcere, ma a multe salate a seconda della gravita' del reato commesso. Io sono su questa linea''.Lo ha affermato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti parlando a Rainews 24. (ANSA) ''Oggi e' martedi' grasso e questo carnevale deve finire. La pubblicazione di tutto in ogni modo e in ogni circostanza non e' piu' possibile'': lo ha detto il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, interpellato dai giornalisti a margine di una legge sulla tutela degli animali, in merito all'incontro sulle intercettazioni con la Federazione della stampa e la Fieg. ''Si puo' discutere su qualche dettaglio pero' credo - ha proseguito Gasparri - che la pubblicazione di tutto come e' avvenuto in Italia abbia fatto male alla giustizia sabotando le indagini e abbia danneggiato persone che in molti casi non sono state nemmeno rinviate a giudizio''. ''Forse - ha detto ancora Gasparri - sono stato l'unico a difendere il provvedimento. Una legge ci vuole, questa situazione e' durata per troppi anni e l'eccesso di intercettazioni deve cessare''. (ANSA) ''Mai nella storia repubblicana tanto pericolo per il ruolo della magistratura, dell'informazione e per la sicurezza dei cittadini''. E' quanto afferma Leoluca Orlando, portavoce nazionale di IDV, che oggi ha preso parte alla manifestazione promossa da Fnsi e Fieg, con la partecipazione dell'ANM sul ddl intercettazioni che ''limita la liberta' e il diritto di cronaca dei giornalisti''. ''All'iniziativa, partecipatissima, di questa mattina - aggiunge Orlando - si respirava un' altissima tensione rispetto al periodo di involuzione anticostituzionale del nostro ordinamento democratico''. ''In un colpo solo - prosegue - si colpiscono forze dell'ordine e magistrati, di fatto messi non piu' in condizioni di poter operare, e si colpisce il diritto di cronaca dei giornalisti, per i quali si prevede anche il carcere per pubblicazione di atti processuali ancorche' non coperti da segreto istruttorio, sino alla chiusura delle indagini preliminari''. ''Senza intercettazioni - osserva Orlando - i criminali festeggeranno l'impunita' alla faccia della giustizia. Con il bavaglio ai giornalisti i cittadini dovranno aspettare anche anni per essere informati ed andranno a votare senza sapere le ragioni per le quali un consiglio regionale si e' sciolto e per quali reati un presidente della regione e' stato arrestato. I condomini e i malati dovranno aspettare anche anni prima di sapere che un proprio condomino e' un assassino o che in una struttura sanitaria si praticano per fini speculativi interventi chirurgici inutili e letali''. ''I risparmiatori - sottolinea - avrebbero dovuto, infine, attendere e continuare per anni ad essere defraudati prima di conoscere le ragioni dell'arresto di Tanzi o dei furbetti del quartierino''. ''L'Idv sviluppera' un'opposizione - conclude il portavoce nazionale - pari al pericolo che corre la nostra democrazia e, in attesa che la Corte Costituzionale annulli questo attentato a fondamentali principi costituzionali, promuovera' un referendum popolare abrogativo anche contro questo secondo lodo Alfano''. (ANSA) ''Spero che il Parlamento rifletta bene prima di approvare questo testo del provvedimento'', dice Mauro Paissan, componente del Garante Privacy, presente all'incontro sul ddl Alfano nella sede della Fnsi. ''Sono preoccupato - prosegue - come cittadino che ha diritto a essere informato, come giornalista che vede menomata la liberta' di informare, come Garante privacy per l'uso strumentale che si sta facendo del sacrosanto diritto alla riservatezza. Nel dibattito in corso le stesse norme del Codice privacy sono state travisate. Agli innegabili errori compiuti talvolta dai giornalisti nella pubblicazione di certe intercettazioni, non si puo' reagire con restrizioni che colpiscono soprattutto i cittadini''. (ANSA)

@fnsisocial

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