Il presidente dell’Agcom, Angelo Marcello Cardani, ha illustrato oggi in Parlamento la relazione annuale dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni dalla quale emergono ancora diverse ombre sullo stato di salute del sistema dell’editoria italiana.
Prosegue il calo dei ricavi nel settore
dell’informazione, con i media “classici” (quotidiani, televisioni e radio) che
perdono nel periodo 2010-2014 quasi 2 miliardi di euro. Questo uno dei dati più
rilevanti della relazione annuale presentata oggi in Parlamento del presidente
dell’Agcom, Angelo Marcello Cardani.
Il crollo della redditività, secondo l’Authority, è uno degli effetti della digitalizzazione
sull’editoria e dei mutamenti nei bisogni e nelle modalità di consumo che la
rivoluzione digitale ha introdotto nel mercato dell’informazione italiana,
travolgendo la domanda di servizi tradizionali.
Il presidente Cardani esorta gli operatori del settore a perseguire “un
cambiamento capace di rispondere ai nuovi modelli di domanda nell'ambito delle
specificità territoriali”, in special modo per quanto riguarda i quotidiani, interessati in questi anni da un declino strutturale. Serve “un radicale
ripensamento del disegno istituzionale e regolamentare – rileva il presidente
Agcom – con un nuovo quadro di regole al passo con l'evoluzione del sistema e
in grado di continuare a garantire il pluralismo informativo”. Ed “occorre
rivedere – prosegue – anche il ruolo dell'intervento pubblico a sostegno del
sistema nazionale e locale dell'informazione”.
Tra gli altri temi toccati nella relazione annuale, l’Authority evidenzia poi
l’esigenza di tutelare il diritto d’autore e la qualità dei prodotti editoriali,
avendo il prodotto informativo “finalità non esclusivamente economiche, ma
anche di natura sociale”.
E, infine, la Rai: “È certamente auspicabile la riforma del sistema di
finanziamento pubblico da realizzare nel segno della semplificazione, della perequazione
sociale e dell'effettività della riscossione”, sostiene Cardani che rileva
anche come l'individuazione del nuovo perimetro del servizio pubblico
rappresenti il punto centrale della riforma. “La prossima scadenza della
concessione alla Rai, prevista per la metà del 2016 - prosegue il presidente
Agcom - costituisce un'occasione per interrogarsi sul ruolo del servizio
pubblico nel nuovo contesto e, in particolare, sulla capacità di mantenere
elevati standard di qualità ed autorevolezza dei contenuti, nello scenario
multipiattaforma che costituisce il naturale orizzonte del servizio pubblico
del prossimo decennio”.
Chi volesse approfondire trova di seguito la Presentazione del Presidente Cardani, il testo della Relazione e le slide di sintesi.