Cpo della Fnsi: “Insufficiente attenzione dei media sui temi della guerra”
La Federazione nazionale della Stampa italiana comunica: “Di fronte al drammatico conflitto che si profila in Iraq l’informazione non mostra di sapersi assumere appieno le responsabilità che le sono proprie. In particolare l’informazione televisiva, che per moltissime persone è l’unica fonte di notizie, moltiplica censure e silenzi sui soggetti e sulle ragioni di chi si mobilita per la pace, fa prevalere commenti gridati rispetto ad approfondimenti ed inchieste indispensabili alla formazione di libere opinioni, banalizza le ragioni e gli interessi economici e geopolitici in campo. La mancata diretta del servizio pubblico per la grande manifestazione del 15 febbraio è esemplare del timore che ogni potere ha dell’immediatezza dell’informazione e rappresenta la punta d’iceberg di quel tentativo di mettere l’elmetto alla stampa che ogni scenario di guerra porta con sé. La Commissione pari opportunità della Fnsi ritiene viceversa essenziale che l’informazione tutta, a partire in particolare dalla televisione, offra quanti più elementi di conoscenza dei fatti e delle loro connessioni consentendo il formarsi di un’opinione pubblica libera e consapevole. L’appello a noi stesse, a tutti i colleghi al sindacato è di battersi per ampliare gli spazi di cronaca, contro le forti pressioni restrittive messe in atto sia da apparati politici ed economici, sia dal condizionamento d’una pubblicità interessata ad orientare verso stili di vita irriflessivi e non ansiogeni. Con l’impegno a denunciare censure e condizionamenti dell’autonomia professionale e del suo ruolo fondamentale per l’esercizio democratico”.