Corriere della Sera, Folli ottiene il gradimento con il 67,8% dei 'sì'
Il comunicato del Cdr
Siddi: "Positiva la larga fiducia al nuovo direttore"
Serventi: "Con l'Avvocato Agnelli, Ligresti non sarebbe entrato"
Stefano Folli, nuovo direttore designato del Corriere della Sera, ha ottenuto il gradimento del corpo redazionale con il 67,8% dei 'sì'. Questo l'esito della consultazione con voto segreto per il "parere preventivo non vincolante" sulla proposta di nomina a direttore del Corriere, tenuta ieri e oggi: aventi diritto al voto 363, votanti 310. 'Sì' 210, pari al 67,8%. 'No' 64 (20,6%). Schede bianche 35 (11,3%). Scheda nulla 1 (0,3%).(ANSA). Il Comitato di redazione del Corriere della Sera ha emesso il parere preventivo non vincolante sulla proposta di nomina di Stefano Folli a direttore del Corriere della Sera, dopo la consultazione dei giornalisti con voto segreto. Il Cdr ha fatto proprio il consenso espresso a larga maggioranza dalla redazione verso il candidato direttore del Corriere e lo ha esteso formalmente alla Proprietà. Il documento è stato inviato ai componenti del Patto di sindacato che controlla, tramite Rcs MediaGroup e Rcs Quotidiani, il Corriere: Franzo Grande Stevens (Sicind- Fiat), Gabriele Galateri (Mediobanca), Cesare Romiti (Gemina), Giampiero Pesenti (Italmobiliare- Italcementi), Raffaele Agresti (Assicurazioni Generali), Marco Tronchetti Provera (Pirelli), Corrado Passera (Banca Intesa), Luigi Lucchini (Sinpar), Roberto Bertazzoni (Finint), Umberto Quadrino (Edison), Giovanni Bazoli (Mittel). Il parere è stato anche consegnato al presidente di Rcs MediaGroup, Guido Roberto Vitale, all’amministratore delegato di Rcs Quotidiani, Gaetano Mele, e al direttore generale di Rcs Quotidiani, Enrico Greco. In questa occasione il Cdr ha ricordato ai componenti del Patto di sindacato che i giornalisti di via Solferino hanno protestato con uno sciopero contro la «logica» che la Proprietà ha seguito (ancora una volta) nel cambio del direttore del Corriere. Una «logica» che è apparsa condizionata dagli interessi extraeditoriali dei gruppi imprenditoriali e finanziari rappresentati nel Patto di sindacato, in relazione al governo e ad altri poteri politici e istituzionali. In ogni caso, il Cdr — nell’interesse del Corriere «giornale e azienda» — impegna la Proprietà a mettere il nuovo direttore Folli nelle condizioni di poter seguire gli esempi del fondatore Eugenio Torelli Viollier o dei fratelli Albertini, cioè dei direttori che garantirono l’indipendenza e l’autorevolezza dell’informazione del Corriere, nonché il suo successo economico e diffusionale. Il Cdr e la redazione tutta rinnovano l’impegno a garantire ai lettori un’informazione con i livelli d’indipendenza e di qualità che devono sempre caratterizzare il più importante quotidiano italiano. Il Comitato di redazione ha inoltre preso atto di quanto segue: 1) Il vertice aziendale ha contribuito a far rispettare sul piano formale la procedura di consultazione preventiva della Proprietà con i rappresentanti dei giornalisti del Corriere, in relazione al candidato Direttore. 2) La Proprietà non ha, invece, comunicato preventivamente al Cdr l’accettazione delle dimissioni del Direttore del Corriere. Dimissioni che, peraltro, lo stesso Direttore non aveva confermato al Cdr e alla redazione. 3) Il candidato direttore Stefano Folli ha preventivamente esposto il suo programma nell’assemblea dei giornalisti e ha sottoscritto un impegno a firmare «le carte del Corriere» dopo la sua nomina. Si tratta delle regole e dei modi di lavoro alla base della realizzazione quotidiana del Corriere, ampliati nove mesi fa da una «Dichiarazione d’indipendenza» (condivisa nei giorni scorsi anche dal candidato direttore Folli). Per Franco Siddi, presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, "la larga fiducia concessa dalla redazione del Corriere della Sera a Stefano Folli è un segnale positivo e allo stesso tempo impegnativo della volontà di assicurare al giornale una conduzione autorevole e rigorosa". "E' un voto - sottolinea Siddi in una nota - che raccoglie l'impegno del neo direttore a tenere la barra dritta, secondo la tradizione dei grandi direttori - ultimo Ferruccio De Bortoli ~ che hanno caratterizzato, con indipendenza e decoro professionale, la forza del Corriere come un grande pilastro dell'informazione democratica del nostro Paese. Si chiude una pagina contrastata. Tutti i giornalisti liberi sapranno, anche alla luce di questa esperienza, essere sempre più impegnati a far valere le ragioni dell'informazione pulita sopra ogni invadenza". A De Bortoli arriva da Siddi "un rinnovato ringraziamento per la lealtà e l'equilibrio sempre dimostrati", a Folli "un caloroso augurio, nella convinzione che la stima e l'autorevolezza conquistata sin qui saranno confermate e accresciute nella nuova funzione di direttore del più grande quotidiano italiano". (ANSA). ''Quando era vivo l'avvocato Agnelli il patto di sindacato del Corriere della Sera respinse la richiesta di ingresso di Salvatore Ligresti, come è noto amico e sodale di Silvio Berlusconi. Ora questo veto è caduto. Ho molta stima di Umberto Agnelli, persona seria, certamente democratico, ma le cose stanno cambiando''. Lo ha detto Paolo Serventi Longhi, segretario della Fnsi a margine della manifestazione 'Informazione per la libertà' che si è svolta stamani a Firenze per iniziativa della Fnsi e dell'Associazione stampa toscana. ''E' proprio perché noi temiamo che questi cambiamenti abbiano potuto anche portare alla decisione di sostituire il direttore del Corriere - ha spiegato Serventi - che abbiamo deciso di inserire questa vicenda tra le motivazioni di fondo dello sciopero, senza dimenticare naturalmente le tante altre motivazioni che lo hanno determinato''. Quanto alla nomina di Stefano Folli alla direzione del quotidiano milanese, ''noi - ha detto Serventi - non abbiamo mai dato un giudizio negativo. Prendiamo atto del discorso fatto alla redazione, un discorso molto equilibrato, sereno, molto pacato. Un discorso - ha aggiunto - di un giornalista libero, che intende fare gli interessi dei suoi lettori e raccontare la verità. Sono certo che effettivamente avverrà. Non vi è uno schieramento sindacale, questa è una fantasia, contro Stefano Folli. Abbiamo semplicemente espresso la preoccupazione che vi possano essere in questo Paese dei poteri che ritengono di interferire con le scelte libere delle aziende sulla nomina dei direttori''. (ANSA).