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il Corriere del Trentino e il Corriere dell'Alto Adige
Vertenze 24 Apr 2020

Corriere del Trentino e Corriere dell'Alto Adige, il Cdr: «Con nuovi tagli impossibile assicurare un giornale di qualità »

Nel mirino dell'azienda le sostituzioni ferie, la sostituzione dei congedi di maternità  e la foliazione che, a partire da domani, da 16 passerà  a 12 pagine. E questo dopo che, un anno e mezzo fa, l'editore aveva già  imposto una riorganizzazione che ha fortemente depotenziato le due redazioni.

«Cari lettori, in queste difficili settimane di emergenza abbiamo cercato di offrirvi ogni giorno un'informazione completa e puntuale nonostante le condizioni difficilissime». Inizia così il comunicato del Comitato di redazione del Corriere del Trentino e del Corriere dell'Alto Adige pubblicato anche sull'edizione cartacea e sui canali web delle testate.

«Il virus – spiegano i rappresentanti sindacali – è arrivato fin dentro le nostre redazioni e, come molti altri, anche i giornalisti del Corriere dell'Alto Adige e del Corriere del Trentino hanno dovuto improvvisare il telelavoro, spesso e volentieri usando la propria strumentazione personale visto che la nostra azienda non ci ha mai fornito dei computer portatili. I dispositivi di protezione, in quantità ridottissima, sono arrivati quando le redazioni sono state evacuate. Ora che la fase peggiore dell'epidemia sembra essere passata, ci aspettavamo l'avvio di un dibattito sulla messa in sicurezza dei nostri luoghi di lavoro. Invece l'azienda si è manifestata solamente per comunicare unilateralmente un piano di tagli che mettono a serio rischio la qualità dei giornali che facciamo ogni giorno. Taglio dei sostituti ferie e tagli di foliazione che a partire dal giornale di domani da 16 passerà a 12 pagine. E questo è avvenuto dopo che, un anno e mezzo fa, l'azienda aveva già imposto un piano di riorganizzazione che ha fortemente depotenziato le due redazioni trasferendo una parte del lavoro al desk centrale di Padova».

«Siamo perfettamente consapevoli – prosegue il Cdr – che il momento è difficile per tutti e che il crollo dei ricavi pubblicitari abbia impattato sui conti dell'azienda. Come sempre è stato, siamo disposti a fare dei sacrifici per superare questa fase. Tuttavia non possiamo accettare che non si proceda a stabilizzare in tempi rapidi e certi il redattore di economia il cui contratto scade il 22 di luglio. E non possiamo accettare la mancata sostituzione dei congedi di maternità che costituiscono un diritto fondamentale: negare le sostituzioni è come chiedere implicitamente di non richiedere i congedi».

Anche nelle prossime settimane, concludono i giornalisti, «i nostri sforzi saranno tesi a garantire un'informazione puntuale e approfondita, tuttavia se l'azienda non ci garantirà minime condizioni, per noi diventerà impossibile assicurare un prodotto di qualità. In gioco non c'è solamente il nostro lavoro ma il diritto all'informazione dei nostri lettori in un territorio in cui, a nostro avviso, c'è un gran bisogno di pluralismo».

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