“Preoccupano non poco la Fnsi, le notizie provenienti da Lamezia Terme di raccolta dei dati dei giornalisti che scrivono e collaborano nella città per il Corriere della Calabria da parte della Polizia. L’iniziativa non ha precedenti importanti e conosciuti e appare non solo anomala e misteriosa ma addirittura, allo stato, assimilabile ad una sorta di schedatura impropria.
Solidale con i colleghi che hanno lanciato un Sos e con il Sindacato dei Giornalisti della Calabria subito a loro fianco, la Federazione della Stampa Italiana sollecita massima chiarezza a tutte le autorità responsabili, dalla Questura alla Magistratura, che non risulta abbia adottato alcun provvedimento neanche di accertamento di identità nei confronti dei giornalisti.
È il caso di ricordare che l’informazione non può essere soggetta ad autorizzazioni né a censure preventive. In questo momento sulla vicenda le nubi sono pesanti. Chi di dovere le diradi al più presto”.
LA QUESTURA VUOLE SCHEDARE I GIORNALISTI
LAMEZIA TERME (Catanzaro) – La Questura di Reggio Calabria vuole “schedare” i giornalisti del Corriere della Calabria. La gravissima denuncia è del direttore del settimanale, Paolo Pollichieni, che, con una lettera al presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, ed al segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, rende noto un fatto “assolutamente grave e che in redazione, giustamente, viene vissuta come una sorta di intimidazione”. Stamani, infatti, mentre la redazione lavorava alla chiusura del giornale, “due ispettori del Commissariato di Lamezia Terme, facendo seguito a pregressi e numerosi tentativi telefonici”, si sono presentati nella sede di via Del Mare, a Lamezia Terme, per chiedere, testualmente, «l’elenco e i dati anagrafici di quanti lavorano, scrivono e collaborano con il Corriere della Calabria». “Ovviamente – spiega Paolo Pollichieni – è seguito un secco rifiuto su www.giornalisticalabria.it Leggi tutto…