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Una delle cinque copertine del numero di 'rilancio' de L'Uomo Vogue
Vertenze 04 Lug 2018

Condé Nast: tornano le riviste, non il lavoro

L'Uomo Vogue è di nuovo in edicola e Vogue Sposa dovrebbe tornare a breve, ma l'azienda ribadisce che non c'è posto per le tre giornaliste rimaste in cassa integrazione a zero ore con la causale 'cessazione di attività '. Fnsi e Alg sono al fianco del Cdr che, nel ricostruire la vicenda, chiede l'intervento dell'Inpgi.

L'Uomo Vogue è di nuovo in edicola, Vogue Sposa dovrebbe tornare con un titolo inglese, ma l'azienda ribadisce che non c'è posto per le tre giornaliste rimaste in cassa integrazione a zero ore con la causale 'cessazione di attività'. Il Comitato di redazione di Condé Nast ricostruisce di seguito tutta la vicenda, mentre la Federazione Nazionale della Stampa Italiana e l'Associazione Lombarda dei Giornalisti confermano che sono al fianco dei colleghi e continuano la battaglia per il ritorno al lavoro delle giornaliste.

Ecco di seguito cosa scrive il Comitato di redazione di Condé Nast.

Il 2018 è iniziato con la fine del contratto di solidarietà, la chiusura di quattro testate giornalistiche (L'Uomo Vogue, Vogue Sposa, Vogue Bambino, Vogue Accessory) e tre lettere di licenziamento, congelate dopo uno sciopero a oltranza. I licenziamenti sono stati 'trasformati' quindi in cassa integrazione a zero ore per cinque colleghe per chiusura di testata, cassa avviata unilateralmente, senza il benestare del Cdr e del sindacato nazionale e territoriale. Più o meno negli stessi giorni Condé Nast lanciava in pompa magna una nuova iniziativa editoriale (Lisa) senza giornalisti e pubblicava il bando per la nuova edizione di un master per aspiranti influecer. A distanza di circa tre mesi, il 12 giugno, una delle testate defunte, L'Uomo Vogue, tornava miracolosamente in vita, con una campagna di comunicazione vistosa e internazionale, che sottolineava la sua resurrezione. Nessuna delle colleghe in cassa (una delle quali proveniente proprio da L'Uomo Vogue) è stata però richiamata. Così come nessuna è stata richiamata per l'annunciato Wedding che sta rinascendo dalle spoglie di Vogue Sposa.
Il Cdr insieme con l'ALG e la FNSI ha chiesto all'azienda di utilizzare le colleghe cassintegrate, ricevendo un rifiuto, reso ancora più inaccettabile per via della presenza in azienda di figure non contrattualizzate ai sensi del contratto giornalistico che tuttavia svolgono lavoro giornalistico. In questo scenario, il Cdr non può che sollecitare un intervento da parte dell'Inpgi che, dopo quattro anni di solidarietà, sta sostenendo adesso anche il peso della cassa per testate formalmente morte, ma in pratica vive e pimpanti.

@fnsisocial

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