Fedele Usai, dal 1° settembre Amministratore delegato di Condé Nast, ha incontrato per la prima volta la stampa per illustrare i nuovi progetti dell’azienda. Ma alla conferenza non sono stati invitati i giornalisti del gruppo e anche all’eventualità di una semplice presenza del Cdr è stato opposto un rifiuto, ritenendo evidentemente che il tema non li riguardi.
Lo rende noto il Cdr del gruppo che, in una nota, commenta: «I giornalisti Condé Nast pensano invece che il futuro dell’azienda li riguardi eccome, soprattutto in una fase in cui è stata annunciata la chiusura di 4 testate e paventato un aumento di esuberi».
E non avendo potuto partecipare all’incontro, il Cdr ha deciso di rendere pubbliche le domande poste anche passato all’azienda e che a tutt’oggi restano inevase. Eccole di seguito:
«Da ciò che abbiamo visto sinora – prosegue la nota – al taglio del costo del lavoro dei redattori ha fatto da contraltare solo l'assunzione di numerosi consulenti esterni e di figure apicali e manageriali, senza una corrispondenza con piani editoriali di lungo respiro. Di nuovo e con forza, l'assemblea di redazione di Condé Nast, in stato di agitazione da luglio, invita l’azienda a soprassedere da questa politica dei tagli che trasforma i giornalisti in ammortizzatori sociali e, nella speranza di un serio piano di rilancio delle testate, chiede ragione di quattro anni di scelte strategiche che, sulla fine della seconda solidarietà difensiva consecutiva, stando alle recenti comunicazioni, si sono evidentemente rivelate sbagliate e non possono di nuovo essere scaricate sulle redazioni».