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Fnsi 13 Lug 2003

Colpi di arma da fuoco contro la redazione dell'Unione Sarda Siddi: "E' motivo di inquietudine e preoccupazione"

Colpi di arma da fuoco contro la redazione dell'Unione SardaSiddi: "E' motivo di inquietudine e preoccupazione"

Colpi di arma da fuoco contro la redazione dell'Unione Sarda
Siddi: "E' motivo di inquietudine e preoccupazione"

Ancora un atto intimidatorio nei confronti del quotidiano L'Unione Sarda. Venerdì notte, poco dopo le tre, ignoti hanno esploso tre colpi di arma da fuoco contro il portone della sede cagliaritana del giornale. Nessuno, però, si sarebbe accorto di quanto stava accadendo. Le tracce lasciate dai proiettili sono state scoperte da una guardia giurata solo questo pomeriggio. Sull'episodio indagano la Digos e la Squadra mobile della questura. Gli inquirenti, per il momento, tendono ad escludere che l'episodio abbia una matrice politica e parlano di un gesto teppistico. Nel mese di gennaio, invece, a finire sotto tiro fu la redazione di Nuoro. In quell'occasione, davanti all'ingresso del giornale, fu collocato un ordigno che esplose poco prima della mezzanotte e svegliò l'intera città. L'esplosione mandò in frantumi il vetro di sicurezza del portone. E la grande insegna che campeggia sopra l'ingresso della redazione. Dopo l'attentato, naturalmente, nell'isola scattarono indagini a tutto campo. E grazie alle analisi chimico-fisico fu accertato che l'esplosivo usato dagli attentatori era del tipo Demex. Ossia un esplosivo di fabbricazione britannica. Sempre a gennaio, alla redazione di Cagliari de L'Unione Sarda, furono spedite lettere con bossoli. Accompagnate da volantini dei Nuclei territoriali antimperialisti. (Ap. Biscom) «E' motivo di inquietudine e preoccupazione la misteriosa sparatoria contro l' ingresso del quotidiano L' Unione Sarda». Lo ha dichiarato il presidente della Fnsi, Franco Siddi. «L'ipotesi che possa essersi trattato di un episodio teppistico e non di altra natura non fa venir meno la condanna assoluta verso chi usa le armi, turbando la sicurezza sociale e privata di cittadini e fonti di garanzia democratica, com'è un giornale libero. I giornalisti dell'Unione Sarda, e con loro tutti i colleghi italiani - ha continuato Siddi - restano al lavoro e non faranno mancare ai cittadini la completa informazione cui hanno diritto». «La solidarietà e l'impegno civile della Federazione della stampa italiana, in questo senso, è totale ed è accompagnato - ha concluso Siddi - dall'istanza di un ulteriore rafforzamento delle azioni di prevenzione e repressione di questi fenomeni». (ANSA).

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