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Fnsi 16 Mag 2003

Colombia: Agguati e minacce di morte contro due giornalisti colombiani

Colombia: Agguati e minacce di morte contro due giornalisti colombiani

Colombia: Agguati e minacce di morte contro due giornalisti colombiani

Due giornalisti colombiani sono stati costretti ad abbandonare le loro abitazioni, uno dopo aver subito un agguato, l’altro in seguito a minacce di morte. Entrambi nel loro lavoro si sono occupati molto della guerra civile in corso da 40 anni nel paese, guerra che vede contrapposti i guerriglieri di sinistra e il governo, insieme alle milizie paramilitari conservatrici. Il 6 maggio scorso un uomo armato in sella ad una moto ha sparato contro Josè Ivan Aguilar Castaneda mentre guidava verso la sede della radio “Calor Estereo” dove conduce il suo programma del mattino “Noticias Ya” (News Now), nella città di Villavicencio, dipartimento di Meta. Un proiettile lo ha sfiorato e un altro lo ha colpito alla parte superiore del torace, in modo per sua fortuna non grave; un terzo proiettile ha raggiunto la macchina in cui guidava. Il giorno seguente Aguilar è partito per Bogotà insieme alla moglie e ai tre figli, e sta usufruendo del programma governativo di protezione per i giornalisti che prevede denaro e guardie del corpo in difesa di chi ha subito agguati e intimidazioni. Aguilar lavora anche come corrispondente per “Noticias Uno” (News One) alla stazione televisiva di Bogotà Canal Uno (Channel One). Non ha idea di chi sia responsabile dell’agguato e anche le indagini della polizia non hanno ancora portato ad alcun arresto. L’altro giornalista, Diogenes Cadena Castellanos, che si occupa di seguire le questioni giudiziarie per Huila Estereo Radio a Neiva, ha lasciato Bogotà dopo aver ricevuto due chiamate anonime in cui è stato minacciato di morte. Durante la prima chiamata, il 29 aprile, giorno successivo all’uccisione del collega Guillermo Bravo Vega, gli è stato intimato di lasciare al più presto la città per non rischiare la vita. Il 3 maggio ha ricevuto una seconda chiamata, in cui lo sconosciuto lo ha minacciato dicendo “sei finito”, secondo quanto il giornalista ha riferito al Commettee to protect Journalists. Cadena ha lasciato la città e godrà di protezione e assistenza finanziaria per quattro settimane; l’uomo ha lavorato per quasi due anni con il collega Guillermo Bravo alla stazione televisiva regionale Alpevision, ma non ci sono ancora indicazioni certe di legami tra queste minacce e la morte di Bravo, che nel suo lavoro ha spesso accusato i funzionari del governo centrale e quelli municipali di aver sperperato il denaro pubblico. Fonte: Informazione senza Frontiere Traduzione: Sara Mannocci

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