Giancarlo Siani, condannato a morte dalla camorra per le sue inchieste scomode; Enzo Baldoni, ammazzato in Iraq senza che le sue spoglie siano mai state recuperate; Mario Francese, vittima della mafia corleonese; Italo Toni e Graziella De Palo, scomparsi nel buco nero della guerra in Libano del 1980
Sono solo alcuni dei nomi della lunga lista di operatori dell'informazione uccisi dal terrorismo e dalle mafie ricordati oggi a Napoli, nella seconda giornata nazionale della memoria promossa dall'Unione nazionale cronisti: appuntamento che, annuncia il presidente Guido Columba, continuera' ad essere itinerante, toccando nei prossimi anni tutte le regioni che hanno visto giornalisti pagare un tributo di sangue. Giornata della memoria, dunque, ma anche occasione per ribadire - come ha fatto il presidente della Corte Costituzionale, Francesco Amirante, presente ai lavori - il valore della liberta' di informazione: ''Una stampa libera e indipendente e' garanzia di tutti''. Concetto ripreso dai presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, nei messaggi inviati all'Unci. Una lotta, quella per difendere il diritto-dovere di informare, che si combatte ogni giorno: ''Quali che siano i governi - ha detto il segretario nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino - il tentativo di condizionare e limitare la stampa si ripete con sistematicita'''. ''Troppi colleghi - ha ricordato Columba - subiscono intimidazioni e violenze. Troppi sono stati uccisi, in Italia e nel mondo: nessuno aveva la vocazione dell'eroe, ma non si sono accontentati di versioni di comodo e hanno cercato di raccontare la verita'''. Nella Giornata napoletana, ospitata dal centro di produzione Rai, alcuni di loro sono stati ricordati attraverso filmati o con le testimonianze di familiari. Riconoscimenti sono andati a due giovani giornalisti napoletani: Claudio Pappaianni, la cui abitazione e' stata perquisita in seguito alla pubblicazione di notizie su una inchiesta relativa a presunte collusioni politica-camorra, e Alessandro Migliaccio, vittima nel dicembre scorso di uno schiaffo dal comandante dei vigili urbani di Napoli. ''Le intimidazioni ed i tentativi di limitare la liberta' professionale - ha avvertito Columba - non vengono solo dalla criminalita', ma da potenti di ogni genere, dai magistrati che pretendono di regolare i rubinetti della cronaca, da legislatori che cercano di ostacolare la liberta' di informazione invece di garantirla''. Giornata della memoria, dunque, ma con lo sguardo piu' che mai rivolto all'attualita'. Il presidente dell'Unci ha citato la battaglia degli organismi professionali contro il ddl Alfano sulle intercettazioni, ''tentativo di azzerare la cronaca nera e giudiziaria''. E si e' parlato anche della richiesta di sequestro di Fortapasc, il film di Marco Risi su Giancarlo Siani, avanzata da un ex giornalista de Il Mattino che si e' ritenuto diffamato dalla rappresentazione di un personaggio a lui riconducibile: Iacopino, assieme ai vertici locali di Ordine e Assostampa, ha auspicato che la richiesta sia ritirata. Di analogo avviso il segretario nazionale dell'Usigrai, Carlo Verna: ''Il sequestro impedirebbe la memoria di una grande figura come quella di Giancarlo. Quel film andrebbe piuttosto trasmesso dal servizio pubblico per raggiungere la piu' ampia platea possibile, come Usigrai cercheremo di raggiungere questo obiettivo''. (ANSA)