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Fnsi 10 Set 2003

Cdr Rainews24: “I vertici Rai non promuovono l'all news di viale Mazzini”

Cdr Rainews24: “I vertici Rai non promuovono l'all news di viale Mazzini”

Cdr Rainews24: “I vertici Rai non promuovono l'all news di viale Mazzini”

Per salvare la par condicio, Pierluigi Diaco «dovrebbe pubblicizzare Rainews24 dagli schermi di Sky». Lo chiede il Cdr del canale allnews della Rai che rimprovera a Diaco di aver fatto «pubblicità alla concorrenza dai microfoni Rai», e denuncia con l'Usigrai «la totale latitanza dei vertici aziendali nella promozione del primo canale all news multimediale dell'informazione italiana». «Da giorni - scrive in una nota il cdr di rainews 24 – il signor Diaco, che ha percepito fino a poche ore fa dall'azienda Rai regolari compensi per le sue prestazioni, va dicendo dagli schermi di Sky news, e fin quando ha potuto persino dai microfoni della Rai, che Sky tg è l'unico canale allnews italiano, trascurando grossolanamente che la Rai ha un canale all news da oltre quattro anni e che è stato il primo in Italia». Da qui la richiesta che il conduttore «la smetta almeno di fare pubblicità alla concorrenza dai microfoni della Rai». E che, «per par condicio, pubblicizzi Rainews 24 dagli schermi di Skytg». Rainews 24, ricorda il Cdr, è nato nel servizio pubblico radiotelevisivo il 26 aprile del 1999». Al Cdr appare quindi «quanto mai singolare per non dire autolesionistico che i palinsesti della Rai trovino spazio per ospitare in orari di grande audience, gli spot che pubblicizzano la diretta concorrenza e non un secondo per ricordare ai telespettatori che da più di quattro anni Rainews 24 fa informazione e approfondimenti 24 ore su 24, sette giorni su sette e non solo su satellite, ma anche in chiaro di notte e fino alle 8 del mattino su Raitre e in internet». Il sito di Rainews 24, ricorda il Cdr 'allo smemorato vertice di Viale Mazzinì, «è costantemente aggiornato e ricco di approfondimenti e speciali, anche interattivi». E vanta «ore e ore di diretta» sui fatti più importanti dell'attualità, che pure - sottolinea - «sono sfuggite a chi l'azienda pubblica dovrebbe governarla e promuoverla». (ANSA)

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