Cda Inpgi approva
consuntivo 2002
Migliora il rapporto
tra entrate contributive
e spesa previdenziale
Il Consiglio di amministrazione dell’Inpgi approva il consuntivo 2002, il quale chiude con un avanzo di 47,295 milioni di euro. Di particolare rilievo l’ulteriore miglioramento del rapporto percentuale fra entrate contributive correnti e spesa previdenziale, che scende al 90% (100 euro di contributi incassati, 90 spesi per pensioni, 10 destinati ad incrementare la riserva). Il risultato del bilancio, che dovrà ora passare alla ratifica del Consiglio generale, è caratterizzato principalmente dai seguenti capitoli: I contributi correnti – E’ continuata anche nel 2002 la crescita della massa retributiva imponibile corrente, calcolata con esclusione, quindi, dei recuperi derivanti da azioni ispettive: ben 913,164 milioni di euro, con un incremento di 53,158 milioni pari al 6,18%. Ciò naturalmente ha fatto lievitare le entrate contributive correnti, salite a 283,301 milioni di euro (+16,188 milioni rispetto al 2001, pari al 6,06%). La riserva tecnica prevista dalla legge 449/97 è aumentata a 6,987 annualità (6,684 nel 2001). Gli iscritti – Il numero degli iscritti al 31 dicembre è risultato pari a 14.196 giornalisti attivi (+3,18%) rispetto al 2001 così ripartiti: 11.991 professionisti, 1.122 pubblicisti, 1.083 praticanti. Ne deriva un ottimo rapporto tra iscritti attivi e pensionati: 2,72 giornalisti in attività per ogni iscritto in quiescenza (2,68 nel 2001). Il numero medio dei rapporti di lavoro è salito a 14.531 unità (+2,58%) con il seguente dettaglio: professionisti 12.075 rapporti di lavoro (+ 392 unità, crescita del 3,35%); pubblicisti, 1.159 rapporti di lavoro (+117, crescita dell’11,22%) Purtroppo negativo il dettaglio riguardante i praticanti: in tutto 1.297 rapporti di lavoro (meno 144 unità rispetto al 2001). Questo calo sembra dipendere – come anche gli esiti delle ispezioni indicano – dalla diffusione del ricorso da parte di varie aziende a rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, non coerenti con le norme di legge sul lavoro. Notizie più confortanti invece provengono dall’esame dello “zoccolo duro” dei rapporti di lavoro, rappresentato dagli articoli 1 stabili e a tempo pieno: un totale che nel 2002 ha riguardato 12.586 colleghi (crescita di 279 unità, pari al 2,28%). Di particolare rilievo la crescita dei contratti di lavoro art. 1 derivanti dal contratto differenziato stipulato dalla Fnsi per l’emittenza radiotelevisiva locale. Ben 316 i rapporti di lavoro (99 professionisti, 109 praticanti, 108 pubblicisti) con un aumento del 72,68 % rispetto al 2001. L’attività ispettiva e legale – Le ispezioni concluse in 75 aziende editoriali hanno prodotto accertamenti per un totale di 29,412 milioni di euro, di cui 13,286 riferiti a contributi evasi od omessi e 16,126 riguardanti sanzioni civili. Ben 106 sono state le contestazioni relative a posizioni accertate nell’ambito del lavoro subordinato, e che erano invece considerate in maniera difforme dalle aziende. Dei 106 casi, 74 posizioni di colleghi erano ricondotte alla collaborazione coordinata e continuativa, 16 alla cessione dei diritti di autore, altre 16 a rapporti professionali autonomi (free lance) o di consulenza. Nel 2002 il Servizio legale ha ricuperato oltre 4 milioni di euro per contributi e sanzioni. Consistente anche il numero delle nuove azioni incardinate nell’anno nei confronti di 95 aziende, sempre per ricupero di contributi omessi, per un totale di 34 milioni di euro. La disoccupazione e Cigs - Mentre si è rilevato un calo della Cigs (da 218 a 136 casi nell’anno) si è dovuto registrare un preoccupante aumento della disoccupazione: 1.306 casi (+ 186 rispetto al 2001) che hanno determinato un’uscita di 7,513 milioni (+36,90% rispetto al 2001). In particolare aumento le disoccupazioni (546) determinate dalla cessazione dei contratti a termine, nonché quelle derivanti da dimissioni di colleghi (49) provenienti da aziende in crisi. I fondi di svalutazione – Sono stati incrementati i fondi di svalutazione, i quali costituiscono una rassicurante cassa di compensazione la quale serve a dare certezza sull’attendibilità degli avanzi espressi. Il totale degli accantonamenti è ad oggi di 97,817 milioni di euro. Fra questi spiccano il fondo svalutazione crediti (90,952 milioni) e il fondo rischi su titoli (5,035 milioni). Gli investimenti mobiliari - Al 31 dicembre il valore di mercato del portafoglio titoli dell’Istituto risultava di 268,425 milioni, con minusvalenze pari a 16,162 milioni e plusvalenze implicite di 6,338 milioni di euro. Anche gli investimenti mobiliari dell’Istituto hanno risentito dunque del negativo andamento dei mercati finanziari. Fortunatamente già oggi si registrano segnali opposti che fanno ritenere prossimo un discreto ricupero. Le prestazioni previdenziali e i prepensionamenti – Una spesa complessiva di 234,166 milioni con un incremento percentuale del 4,32%. Questo l’onere affrontato dall’Inpgi nel 2002 per il pagamento delle pensioni così ripartite: 179,2 milioni di euro per 3.388 pensioni dirette; 50,1 milioni per 1.736 pensioni di reversibilità; 3,2 milioni di euro per 102 trattamenti di invalidità. Si registra dunque un positivo rapporto tra crescita delle entrate contributive correnti (+ 6,18%) e l’aumento della spesa per pensioni (+4,32%). Tuttavia nel capitolo previdenziale emerge sempre preoccupante il rischio rappresentato dai prepensionamenti conseguenti agli stati di crisi aziendale (legge 416/81) che sono a completo carico dell’Istituto. I nuovi prepensionamenti riferiti al 2002 sono 11 e si aggiungono a quelli maturati negli anni precedenti, determinando un onere complessivo di 14,216 milioni, in particolare riferito a 227 trattamenti ad altrettanti colleghi con meno di 65 anni, i quali hanno percepito la pensione con anticipo fino a 7 anni rispetto a quanto previsto dalle norme generali. Senza quest’onere, il rapporto percentuale fra entrate contributive e spesa pensionistica sarebbe sceso di oltre 5 punti, dal 90% all’84,5%. Il Settore immobiliare – E’ continuata la crescita del reddito immobiliare con un avanzo di gestione di 12,575 milioni (+ 6,34%). In questo ottimo risultato hanno inciso la ulteriore messa a reddito di proprietà a destinazione uso diverso, e l’accordo per l’adeguamento dei canoni abitativi in scadenza, stipulato con i Sindacati degli inquilini: questa intesa comporterà entro il 2005 un aumento complessivo del reddito di 2,840 milioni di euro. Nel 2002 il rendimento netto del patrimonio immobiliare rapportato al valore contabile (637,171 milioni) è stato dell’1,97 per cento: 1,13% per l’abitativo (canoni per un totale di 13,488 milioni di euro), 4,28% per l’uso diverso (affitti per 9,550 milioni di euro). La situazione dell’Istituto quindi oggi è indubbiamente rafforzata, ma va controllata con attenzione cogliendo per tempo i segnali negativi e individuando adeguate difese. Così come è stato fatto nello scorso settembre, con una proposta di modifica regolamentare ora all’esame delle Parti sociali (Fnsi e Fieg), che intende consolidare l’Inpgi non solo nell’immediato, ma in una prospettiva proiettata in un futuro più lontano. Al fine di dare certezze a tutti gli iscritti, compresi i più giovani, che l’Istituto anche fra 30 anni sarà in grado di garantire la loro pensione, e per di più a un livello assolutamente più conveniente rispetto all’Inps.