Una lettera anonima, contenente insulti ripetuti e minacce dal chiaro intento intimidatorio, è stata recapitata via posta al giornalista Francesco Pungitore, collaboratore dell'emittente televisiva TeleJonio, presidente del comitato 'Trasversale delle Serre – 50 anni di sviluppo negato' e presidente della Consulta comunale della Cultura di Chiaravalle Centrale.
Lo rende noto il sito Giornalistitalia.it che spiega: «La lettera, scritta al computer, è arrivata in una busta chiusa con il timbro postale di Lamezia Terme. Il fatto è stato già segnalato ai Carabinieri. Pungitore, molto attivo sul fronte civico, sta conducendo da anni una campagna molto incisiva sul territorio delle Preserre catanzaresi, finalizzata a riportare questa porzione di Calabria, con tutte le sue mille problematiche e contraddizioni, al centro dell’attenzione politica e mediatica, regionale e non solo».
Sui social, si legge ancora su Giornalistitalia.it, lo stesso Pungitore commenta così quanto accaduto: «Faccio il giornalista in Calabria da ben venticinque anni, credo con una discreta professionalità, e so perfettamente qual è lo scopo di queste vigliaccate: indurre a retrocedere, a mollare, a pensarci due volte prima di esporsi, dire o fare. In ogni caso, non amo la retorica, per cui non uscirò oggi con frasi roboanti. Chi mi conosce sa bene come la penso e quali siano i miei ideali di riferimento. Ci tengo solo a ribadire che il mio è un mestiere veramente difficile, soprattutto se condotto in questa maledetta trincea di confine, come tanti miei bravi colleghi, con sentimenti di passione e di impegno civile. Un mestiere e una regione che sono la mia vita e che, vi assicuro, non cambierò mai, per nulla al mondo».
Al giornalista «vittima dell'ennesimo atto di vigliaccheria» esprime «vicinanza e solidarietà» il segretario generale aggiunto della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi. «Non basta una lettera anonima, anche se farcita di insulti volgari e vergognose minacce, per fermare il lavoro del buon giornalista. In Calabria come a qualsiasi altra latitudine. Ha ragione Pungitore - dichiara Parisi - quando afferma che non serve la retorica in queste occasioni, quanto piuttosto la denuncia chiara e trasparente alle forze dell'ordine, in primis, e all'intera comunità: i giornalisti non sono soli, tantomeno in Calabria».