L’Assemblea legislativa delle Marche ha approvato all'unanimità la mozione su iniziativa dei Consiglieri Bucciarelli, Santori, Comi, Castelli, Altomeni che chiede la cancellazione del segreto di Stato, accertamento dei fatti e riapertura dell'indagine giudiziaria sulla scomparsa dei giornalisti Italo Toni e Graziella De Paolo
L'Assemblea legislativa delle Marche, premesso: - che sono trascorsi oltre 28 anni dalla scomparsa dei giornalisti Italo Toni e Graziella De Palo, avvenuta a Beirut nel 1980; - che Graziella De Palo aveva da poco pubblicato una serie di servizi sui traffici internazionali di armi e che Italo Toni era un profondo conoscitore del Medio Oriente, dove aveva a lungo soggiornato e viaggiato; - che avevano un accredito del periodico L'Astrolabio, fondato da Ferruccio Parri e del quotidiano Paese Sera; - che il viaggio era stato concordato con l'ufficio di Roma dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina e avevano usufruito di un biglietto di favore delle linee aeree siriane; - che i due giornalisti erano in Libano per documentare la situazione politica in un momento di particolare tensione e le condizioni particolarmente critiche dei palestinesi, relegati in campi profughi in condizioni di precarietà; - che le loro tracce si sono perdute la mattina del 2 settembre dopo aver lasciato l'albergo, dove erano ospiti dell'OLP, per recarsi nel sud del paese accompagnati da miliziani del Fronte Popolare Democratico, una delle organizzazioni componenti l'OLP; - che l'Italia di quegli anni stava vivendo uno dei suoi periodi più difficili: la strage alla stazione di Bologna era avvenuta esattamente un mese prima e ancor prima cadde nel mare di Ustica un aereo dell'Itavia, ecc.; - che sulla vicenda si sono susseguite, sin dai primi momenti, diverse e contrastanti supposizioni e piste, fornite da organi dello Stato: l'ambasciatore italiano a Beirut, il Ministero degli esteri, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, rappresentanti del Sismi e del Cesis; - che l'indagine giudiziaria non ha portato ad alcun esito e che sulla vicenda è stato apposto il segreto di Stato, tuttora vigente; - che in tutti questi anni i familiari dei due giornalisti non hanno cessato di chiedere alle Istituzioni di attivarsi nella ricerca di una verità tanto pervicacemente negata; - che è interesse delle Istituzioni che questo, che può essere considerato uno dei "misteri d'Italia", giunga finalmente a soluzione CHIEDE al Governo di togliere sulla vicenda il segreto di Stato, al fine di giungere all'accertamento dei fatti e alla riapertura dell'indagine giudiziaria. "Questo pronunciamento - affermano i familiari dei due giornalisti - del massimo organo rappresentativo della regione di nascita di Italo Toni ci restituisce un poco la fiducia ed il rispetto che, come tutti i cittadini, sentiamo di dover provare per tutte le Istituzioni rappresentative dello Stato. E allo stesso tempo ci allieta perché allevia almeno un poco la pena accessoria che ci è stata inflitta: di averla veduta tanto spesso vacillare, in questi lunghissimi anni di menzogne, depistaggi, solitudine e indifferenza. Grazie al presidente dell’Assemblea legislativa regionale Raffaele Bucciarelli, grazie al presidente dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche Giannetto Sabbatini Rossetti, grazie a tutti coloro che, dalla importante Giornata del 31 gennaio, ci hanno di nuovo fattivamente mostrato la loro solidale vicinanza".