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Cronaca 26 Mar 2009

Caso Toni - De Palo, l'Assemblea legislativa delle Marche chiede la cancellazione del segreto di Stato

L’Assemblea legislativa delle Marche ha approvato all'unanimità la mozione su iniziativa dei Consiglieri Bucciarelli, Santori, Comi, Castelli, Altomeni che chiede la cancellazione del segreto di Stato, accertamento dei fatti e riapertura dell'indagine giudiziaria sulla scomparsa dei giornalisti Italo Toni e Graziella De Paolo

L’Assemblea legislativa delle Marche ha approvato all'unanimità la mozione su iniziativa dei Consiglieri Bucciarelli, Santori, Comi, Castelli, Altomeni che chiede la cancellazione del segreto di Stato, accertamento dei fatti e riapertura dell'indagine giudiziaria sulla scomparsa dei giornalisti Italo Toni e Graziella De Paolo

L'Assemblea legislativa delle Marche, premesso: - che sono trascorsi oltre 28 anni dalla scomparsa dei giornalisti Italo Toni e Graziella De Palo, avvenuta a Beirut nel 1980; - che Graziella De Palo aveva da poco pubblicato una serie di servizi sui traffici internazionali di armi e che Italo Toni era un profondo conoscitore del Medio Oriente, dove aveva a lungo soggiornato e viaggiato; - che avevano un accredito del periodico L'Astrolabio, fondato da Ferruccio Parri e del quotidiano Paese Sera; - che il viaggio era stato concordato con l'ufficio di Roma dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina e avevano usufruito di un biglietto di favore delle linee aeree siriane; - che i due giornalisti erano in Libano per documentare la situazione politica in un momento di particolare tensione e le condizioni particolarmente critiche dei palestinesi, relegati in campi profughi in condizioni di precarietà; - che le loro tracce si sono perdute la mattina del 2 settembre dopo aver lasciato l'albergo, dove erano ospiti dell'OLP, per recarsi nel sud del paese accompagnati da miliziani del Fronte Popolare Democratico, una delle organizzazioni componenti l'OLP; - che l'Italia di quegli anni stava vivendo uno dei suoi periodi più difficili: la strage alla stazione di Bologna era avvenuta esattamente un mese prima e ancor prima cadde nel mare di Ustica un aereo dell'Itavia, ecc.; - che sulla vicenda si sono susseguite, sin dai primi momenti, diverse e contrastanti supposizioni e piste, fornite da organi dello Stato: l'ambasciatore italiano a Beirut, il Ministero degli esteri, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, rappresentanti del Sismi e del Cesis; - che l'indagine giudiziaria non ha portato ad alcun esito e che sulla vicenda è stato apposto il segreto di Stato, tuttora vigente; - che in tutti questi anni i familiari dei due giornalisti non hanno cessato di chiedere alle Istituzioni di attivarsi nella ricerca di una verità tanto pervicacemente negata; - che è interesse delle Istituzioni che questo, che può essere considerato uno dei "misteri d'Italia", giunga finalmente a soluzione CHIEDE al Governo di togliere sulla vicenda il segreto di Stato, al fine di giungere all'accertamento dei fatti e alla riapertura dell'indagine giudiziaria. "Questo pronunciamento - affermano i familiari dei due giornalisti - del massimo organo rappresentativo della regione di nascita di Italo Toni ci restituisce un poco la fiducia ed il rispetto che, come tutti i cittadini, sentiamo di dover provare per tutte le Istituzioni rappresentative dello Stato. E allo stesso tempo ci allieta perché allevia almeno un poco la pena accessoria che ci è stata inflitta: di averla veduta tanto spesso vacillare, in questi lunghissimi anni di menzogne, depistaggi, solitudine e indifferenza. Grazie al presidente dell’Assemblea legislativa regionale Raffaele Bucciarelli, grazie al presidente dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche Giannetto Sabbatini Rossetti, grazie a tutti coloro che, dalla importante Giornata del 31 gennaio, ci hanno di nuovo fattivamente mostrato la loro solidale vicinanza".

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