Si terrà il 9 giugno alle 9.30 l'udienza presso la Corte Costituzionale sulla legittimità del carcere per i giornalisti. «Il giudizio – spiega una nota del Sindacato unitario giornalisti della Campania – nasce dopo che l'avvocato del Sugc, in un processo per diffamazione a mezzo stampa dinanzi al Tribunale di Salerno nei confronti dell'ex collaboratore del 'Roma' Pasquale Napolitano e del direttore Antonio Sasso, ha sollevato un'eccezione di incostituzionalità». Eccezione accolta dal giudice che ha poi presentato ricorso alla Consulta.
«Siamo soddisfatti che lo slittamento dell'udienza, prevista in un primo momento per il 21 aprile, sia stato limitato a soli 45 giorni. Ritenevamo il rinvio, richiesto dall'Ordine dei giornalisti, assolutamente inutile ai fini del giudizio. Per noi quella sul carcere per i giornalisti è una battaglia fondamentale, perché, come previsto anche dalla Corte europea per il diritti dell'uomo, già solo la semplice previsione astratta della sanzione detentiva esercita un effetto dissuasivo sull'esercizio dell'attività giornalistica e pertanto rappresenta una lesione per la libertà di stampa», prosegue il sindacato regionale.
«Finché non verrà cancellato dal nostro Ordinamento – conclude il Sugc – non saremo mai un Paese veramente libero».