FRANCOFORTE - Sabato 25 novembre l'assemblea del MediaClub, l'associazione dei giornalisti italiani in Germania, è chiamata a votare un nuovo statuto. Quali sono le maggiori novità rispetto a quello attuale?
All'inizio la struttura dirigenziale del MediaClub era formata da un "cartello" dei rappresentanti dei principali media italiani in Germania. Alcuni di questi media non esistono più o si sono trasformati. Per contro è cresciuta la schiera di operatori dell'informazione italiani o di origine italiana che lavorano per giornali, riviste o radio-televisioni italiane e nello stesso tempo per i media tedeschi. La nuova struttura, che non smentisce completamente la vecchia, vuole dare più spazio a queste nuove figure professionali. Accanto agli organi dirigenti eleggibili, come previsto dallo statuto, abbiamo creato delle commissioni di lavoro su alcuni temi e progetti come "Informazione di ritorno"," Formazione e aggiornamento professionale","Progetto per una guida ai media italiani e tedeschi". Ogni commissione avrà una sua o suo responsabile. Questo permette di estendere l'impegno e le responsabilità al maggior numero possibile di soci. Il nuovo statuto permetterà la registrazione in Germania come associazione di pubblica utilità ("Eingetragene Verein"). Che cosa ha spinto a questo passo e quali sono i vantaggi o le nuove opportunità che si aprono per il MediaClub? Questo ci darà una veste giuridica e aggiungerà ancora più credibilità a quella di cui già godevamo dalla nostra nascita, grazie all'impegno dei soci fondatori. Il MediaClub è stato riconosciuto di fatto come una filiale della FNSI in Germania grazie all'intuizione degli organismi rappresentativi di questa federazione. Il MediaClub ha contatti con l'Ordine dei giornalisti, con la Fusie ed è ormai conosciuto e riconosciuto da rappresentanze e istituzioni italiane. Diverso è il discorso con la realtá tedesca nella quale operiamo e per la quale ci vuole una diversa "carta da visita" per meglio agire e contrattare. I nostri intelocutori stanno sulle due sponde: quella italiana e quella tedesca. Senza veste giuridica non saremo mai abbastanza visibili in Germania. Una delle primissime iniziative dopo l'assemblea di giugno è stato l’intervento presso il Ministro delle Comunicazioni on. Gentiloni (ed altri referenti politici italiani di competenza) sull'informazione di ritorno, in particolare attraverso Rai International, al fine di valorizzare il contributo dei giornalisti all'estero. Che risonanze e risultati ci sono stati? Abbiamo avuto una risposta dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consilgio dei Ministri Ricardo Franco Levi in cui si dice che il tema di Rai International da noi affrontato "è un tema ben presente e prioritario" già da lui "coerentemente presentato come una delle priorità" nella sua Audizione alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati. Con una lettera inviata alcuni giorni orsono abbiamo chiesto di essere presenti ai lavori della commissione Rai International, presieduta dal vice-direttore della Rai Giancarlo Leone. Determinante per queste nostre iniziative è sempre stato finora l'appoggio della FNSI e della Commissione Informazione e Comunicazione del Cgie. Quali sono gli altri progetti più significativi del MediaClub già in cantiere o in programma? La pubblicazione il prossimo anno di una guida ai media italiani e tedeschi per avvicinare i giovani, gli italiani in genere e gli operatori del settore al mondo dell'informazione di entrambi i paesi e dare loro degli strumenti critici. Attraverso la commissione "Informazione di ritorno" intendiamo, attraverso interventi mirati, richiamare politici e media pubblici, sempre in entrambi i paesi, al loro dovere nei confronti della forte e operosa comunità italiana in Germania che si riassume nella formula: programmi che parlino a loro e parlino di loro. (Tobia Bassanelli-de.it.press/Inform)