“Campioni del gol, - peraltro in questa fase ad intermittenza - quelli del Milan rischiano di diventare primi attori senza senso, incapaci di vincere fuori dal campo. L’ostracismo dichiarato verso un inviato di Sky è contro ogni logica, contro le stesse regole dettate dalla Federcalcio, contrario al fair play che dovrebbe caratterizzare qualsiasi azione di ogni sportivo. Il divieto imposto ai tesserati del Milan di parlare con un inviato di Sky è incomprensibile e inaccettabile.
Non spetta al Milan, come a nessuna società di calcio, come a nessuno in settori diversi, scegliere giornalisti di fiducia. Sono fenomeni questi che, a turno, cercano di mettere in campo molte società di calcio, che tentano di condizionare in maniera impropria il libero lavoro dei giornalisti e delle loro redazioni. Si può condividere o meno un articolo o un servizio, alla stessa maniera con cui ciascuno può giudicare buona o negativa una partita giocata attuando il più feroce catenaccio. E’ questa la bellezza dello sport e anche la forza della stampa che gli dà luce.
E’ auspicabile che una società di grande tradizione come il Milan receda dal considerare un giornalista un nemico e ritrovi il valore della civiltà dei corretti rapporti con tutti i giornalisti.
Al collega ingiustamente preso di mira la solidarietà ed il sostegno della Fnsi”.