Tocca alla magistratura intervenire nel caso di radio e televisioni che con le loro trasmissioni sportive dovessero istigare alla violenza o dare spazio a un tipo di informazione non consona. E' quanto sostiene l'Aeranti-Corallo, associazione che rappresenta alcune centinaia di enittenti radiotv sparse sul territorio nazionale, a conclusione del vertice di oggi pomeriggio tenuto al ministero delle Comunicazioni dopo i fatti di Catania
Nel corso della riunione, l'Aeranti-Corallo - spiega il coordinatore Marco Rossignoli - ha evidenziato che per quanto riguarda questo specifico aspetto, l'intervento piu' appropriato "e' quello dell'autorita' giudiziaria attraverso le regole gia' esistenti, cioe' attraverso quel che prevede il codice penale, sempre che ne esistano i presupposti per un intervento del genere". Quanto invece al tema piu' generale, l'Aeranti-Corallo "ha pienamente condiviso - aggiunge Rossignoli - l'impostazione data dal ministro Gentiloni. Riteniamo che attraverso un confronto con editori, rappresentanti dei giornalisti, a livello di sindacato e ordine, si possa arrivare ad una condivisione di regole in fatto di informazione sportiva". (AGI)