"Un fatto gravissimo ma non è l'unico che lui abbia compiuto nei confronti non solo del sindacato ma ancor più nei confronti della sua redazione, e non ci sorprende". Così il cdr de 'La7' commenta la decisione del direttore della testata, Antonello Piroso, di condurre una trasmissione di approfondimento giornalistico nonostante per oggi fosse stato proclamato uno sciopero dal sindacato interno per la vertenza occupazionale, ovvero l'annunciato licenziamento di venticinque giornalisti su un corpo redazionale di novanta persone.
"Non va dimenticato - dice Adalberto Baldini, componente del cdr - che la lettera di licenziamento l'ha firmata proprio lui, il direttore, il quale al tavolo della trattativa che si è aperto ha rivendicato senza problema alcuno la paternità di questa operazione, aggiungendo che il piano dettagliato della struttura della redazione post-licenziamento l'ha studiata lui. È chiaro che uno così dopo va anche in onda, nonostante lo sciopero proclamato. Uno sciopero che chiama in causa lui direttamente, perché Piroso comincia a sperimentare il futuro di noi". Il componente del cdr sottolinea a tal proposito che erano in programma tre trasferte per seguire eventi politici internazionali che coinvolgono direttamente l'Italia, "il direttore ha cassato i preventivi e ne ha fatti degli altri senza prevedere la trasferta di giornalisti, puntando a trovare una troupe sul posto e un produttore che possibilmente parli bene l'italiano, così da aiutare nelle interviste". Il componente del cdr aggiunge che ora si stanno valutando aspetti di deontologia professionale per questa vicenda della messa in onda nonostante lo sciopero, "valuteremo il da farsi". E sottolinea infine che un secondo livello della questione riguarda direttamente i rapporti con il sindacato: "Ci aspettiamo che la Fnsi e l'Associazione stampa romana si muovano, e devono tenere conto del fatto che un componente della delegazione della controparte, perché Piroso è uno di essa, si comporta in questo modo. Vogliamo sapere dal sindacato cosa intenda fare, vogliamo un segnale forte", conclude. (AGI) Il segretario dell'associazione Stampa Romana Paolo Butturini, comunica: "Chiederò alla Giunta di Stampa Romana di deferire ai probiviri dell'associazione il direttore de La7, Antonello Piroso, con la proposta di espellerlo dal sindacato. Credo sia, però, necessario segnalare il suo comportamento anche all'ordine dei Giornalisti perché verifichi che il suo comportamento sia o meno in linea con il dovere di "promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi" come stabilisce la legge istitutiva della professione giornalistica. Il collega, anche se fatico a usare questa parola, Piroso, si era già segnalato per la sua mancanza di solidarietà verso la redazione apponendo la firma al piano di Telecom Italia Media che chiede il licenziamento di 25 giornalisti. Ora ha passato il segno mandando in onda la trasmissione Omnibus nonostante lo sciopero dichiarato dalla sua redazione. Anche il comportamento di Piroso al tavolo della trattativa si era segnalato per un eccesso di zelo che sembra aver imbarazzato persino l’azienda. Prima di essere espulso – conclude il segretario di Stampa Romana – gli chiederò di mettersi in regola con le quote associative che non versa da tre anni, soldi che serviranno a difendere i colleghi che lui vorrebbe vedere messi in mezzo a una strada”. PIROSO QUERELA BALDINI DEL CDR Il direttore dell'informazione news e sport de La7, Antonello Piroso, ha dato incarico all'avvocato Grazia Volo di sporgere ''immediata'' querela nei confronti di Adalberto Baldini, componente del comitato di redazione della testata. Ciò a seguito delle ''diffamanti dichiarazioni'' rilasciate questa mattina da Baldini a commento della decisione del direttore di andare in onda con Omnibus stamattina, durante lo sciopero indetto dai giornalisti per la giornata di oggi. ''Premesso che lo sciopero è un diritto costituzionalmente garantito, ma non un dovere, tant'è che non tutti i colleghi hanno deciso di aderirvi - spiega Piroso - le odierne diffamanti dichiarazioni di Baldini fanno il paio con quelle da lui rilasciate in occasione della sospensione del programma di Daniele Luttazzi, quando mi accusò di essere intervenuto per censurare la notizia. Circostanza palesemente falsa e smentita da tutti i colleghi coinvolti in quella vicenda. Oggi riprova a infangare la mia reputazione e mi vedo dunque costretto a chiedergliene conto davanti al giudice''. (ANSA) Un appello all'amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabè, affinchè chieda a Ti Media, ''come azionista di controllo'', un ''comportamento più rispettoso dei suoi dipendenti'': è il senso della lettera inviata oggi a Bernabè dal comitato di redazione de La7, impegnato nella vertenza con l'azienda che ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 25 giornalisti. Una decisione, scrive il cdr, ''della quale non siamo ancora riusciti a farci spiegare le ragioni, a dispetto degli obblighi di legge''. L'ad di Ti Media, Giovanni Stella, si legge ancora nella lettera, ''non ci comunica i dettagli che determinano il nostro destino, e per questo siamo in sciopero: perché, per esempio, non ci dice perché, mentre vuole licenziare 25 giornalisti per tagliare i costi, compra dalla Magnolia un programma giornalistico come Exit che costa quanto Annozero di Michele Santoro ma fa ascolti dieci volte inferiori? E perché - si chiede ancora il comitato di redazione - non ci dà notizie dell'eterno contratto con il gruppo Class, con cui compriamo a carissimo prezzo giornalismo televisivo da una società concorrente?''. ''Noi saremmo lieti che l'amministratore delegato ci spiegasse che cosa ha in mente, perché glielo impone la legge e perché sono in gioco i nostri posti di lavoro, e pertanto le rivolgiamo un appello - conclude la lettera - perché, come azionista di controllo, chieda alla sua controllata un comportamento più rispettoso dei suoi dipendenti''. (ANSA)