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Da sinistra: Mattia Motta, Matteo Naccari, Valerio Lo Muzio e Giuseppe Giulietti (Foto: aser.bo.it)
Minacce 02 Nov 2020

Bologna, minacce al videomaker Valerio Lo Muzio. La solidarietà  del sindacato

Il collega inseguito da un gruppo di facinorosi durante una manifestazione contro il governo che si è tenuta la sera del 30 ottobre. Scanditi anche cori contro i 'giornalisti terroristi'. L'Aser: «Hanno cercato di mettere il bavaglio a un professionista utilizzando barbari metodi fascisti».

L'Associazione stampa Emilia Romagna esprime «solidarietà al collega Valerio Lo Muzio, videomaker di Repubblica, minacciato e inseguito da un gruppo di facinorosi protagonisti di una manifestazione contro il governo che si è tenuta a Bologna la sera del 30 ottobre. Una sfilata – spiega l'Aser – dove i giornalisti sono stati insultati a più riprese con tanto di striscione e dove Lo Muzio è stato preso di mira perché riprendeva e documentava quanto stava accadendo».

Ancora una volta, conclude il sindacato regionale, «come purtroppo sempre più spesso accade in questo Paese, è stata messa pesantemente in discussione la libertà di informazione e si è cercato di mettere il bavaglio a un professionista utilizzando barbari metodi fascisti. L'Aser – conclude l'Assostampa – sarà sempre al fianco di Lo Muzio e di tutti i colleghi e contro questi personaggi incuranti dei più elementari diritti democratici».

PER APPROFONDIRE
Di seguito la nota di solidarietà a Valerio Lo Muzio del Cdr di Repubblica e Gedi Visual.

Il Cdr esprime la solidarietà di tutti i giornalisti di Repubblica al  videomaker Valerio Lo Muzio, minacciato e aggredito ieri a Bologna, mentre realizzava un servizio per il nostro giornale durante la manifestazione contro le misure anti-Covid. Repubblica continuerà come sempre a raccontare notizie ed eventi e non sarà alcuna minaccia ad intimorire il lavoro dei giornalisti, caposaldo di ogni società democratica.
Il Cdr di Repubblica.

MULTIMEDIA
A questo link il servizio di Valerio Lo Muzio con gli insulti ai 'giornalisti terroristi' e le minacce allo stesso videomaker.

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