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Fnsi 14 Feb 2004

Bologna, il sindaco Guazzaloca offende i giornalisti. Aser: "Atteggiamenti arroganti che contrastano con i doveri di primo cittadino". Ordine giornalisti: "Esamineremo la vicenda"

Bologna, il sindaco Guazzaloca offende i giornalisti. Aser: "Atteggiamenti arroganti che contrastano con i doveri di primo cittadino". Ordine giornalisti: "Esamineremo la vicenda"

Bologna, il sindaco Guazzaloca offende i giornalisti. Aser: "Atteggiamenti arroganti che contrastano con i doveri di primo cittadino". Ordine giornalisti: "Esamineremo la vicenda"

Il sindaco di Bologna, Giorgio Guazzaloca, attacca di nuovo i giornalisti. questa volta l'ira del primo cittadino si e' abbattuta su Luciano Nigro, cronista della redazione bolognese di Repubblica, "colpevole" unicamente di avergli rivolto una domanda sull'aeroporto "Marconi" e sul rischio di vedere svanire i finanziamenti per l'allungamento della pista, inizialmente inseriti in finanziaria dal governo (fondi poi spariti dalla manovra del governo). Avvicinato dai giornalisti mentre lasciava i lavori dell'assemblea provinciale di Confcooperative Bologna (dove il presidente dell'associazione, Luigi Marino, aveva affrontato con preoccupazione l'argomento aeroporto), Guazzaloca ha in sostanza impedito al cronista di concludere la domanda, per poi apostrofarlo con tono aggressivo: "Vi disistimo - ha detto parlando al plurale - siete al di sotto del livello minimo di stima umana e professionale". Immediata la replica di Nigro: "Questa sua risposta e' al di sotto della media di un qualunque sindaco e di un qualunque cittadino bolognese. Lei deve imparare a rispettare la gente che lavora. Il mio lavoro e' fare domande. se lei non vuole rispondere e' libero di farlo ma non puo' offendere". Lo scambio di battute e' proseguito lungo il percorso che conduce dalla sala italia all'esterno del palazzo dei congressi, che ospitava l'assemblea di Confcooperative. Arrivato in fondo alle scale il sindaco ha cercato di dribblare il cronista cambiando strada e si e' diretto verso il banco del bar interno al palazzo. ma il cronista non ha mollato: "Io mi sono rivolto a lei con tono rispettoso. nessuno l'ha insultata e lei non puo' offendere senza ragione". Guazzaloca ha proseguito con alcune battute ("lei e' impallidito, e' nervoso"), sempre rivolte al giornalista che spiegava le sue ragioni. Quest'ultimo, a sua volta, ha replicato: "E lei si dovrebbe vergognare, perche' ha insultato una persona che sta lavorando". A questo punto Guazzaloca, visibilmente imbarazzato, ha cambiato tono e ha spiegato di non voler parlare: "Io non voglio parlare - ha ribadito piu' volte - e voi non dovete farmi domande". Poi ha fatto un vero e proprio dietrofront, mentre alcuni ospiti di confcooperative osservavano la scena, e ha rinunciato al caffe' per lasciare in fretta il palazzo dei congressi. Il Presidente dell'Associazione Stampa dell'Emilia-Romagna, Marco Gardenghi, ha dichiarato: "Il sindaco di Bologna Giorgio Guazzaloca evidentemente pensa di potere decidere chi possa rivolgergli la parola. Oggi, per l'ennesima volta, ha ingiuriato la categoria giornalistica rivolgendo frasi offensive al collega Luciano Nigro di Repubblica e agli altri giornalisti presenti all'assemblea provinciale di Confcooperative, 'colpevoli' solo di avergli rivolto una domanda sull'aeroporto Marconi. Guazzaloca, invece di rispondere, ha apostrofato i cronisti con termini che non dovrebbero fare parte del vocabolario di un sindaco. Guazzaloca continua a non capire che è suo dovere rispettare il lavoro di chi fa informazione e di chi non intende sottostare al clima pesante che si sta instaurando in questo Paese. L'Aser si augura che il sindaco di Bologna sappia abbandonare, una volta per tutte, atteggiamenti arroganti che contrastano con i doveri di un primo cittadino". Anche l'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia-Romagna prende posizione su quanto avvenuto stamane tra il sindaco di bologna, Giorgio Guazzaloca, e il cronista de "la Repubblica", Luciano Nigro. "L'Ordine dei giornalisti, informato dell'accaduto - afferma Gerardo Bombonato, segretario regionale dell'Ordine dei giornalisti - esprime la solidarieta' personale al collega e annuncia che esaminera' la vicenda in uno dei prossimi incontri". (dire) Nigro, interpellato dall' Ansa, ha confermato che alla sua domanda il sindaco - avvicinato mentre lasciava l'assemblea - gli ha risposto dicendo: «Vi disistimo, siete al di sotto del livello minimo di stima umana e professionale». Una frase pronunciata al plurale, alla quale Nigro, ha riferito ilgiornalista, ha reagito: «Come si permette, è lei che è al di sotto del comportamento di un sindaco e di qualsiasi bolognese medio. Io mi sono rivolto a lei cortesemente, garbatamente e professionalmente e lei rispetti il mio lavoro che è quello di fare domande. Se non vuole rispondere è libero di farlo ma non può offendere». Lo scontro ha avuto un'ulteriore 'codà con un altro scambio di battute polemiche, poi Guazzaloca ha lasciato il Palazzo dei Congressi. Al giornalista di Repubblica sono arrivate espressioni di solidarietà da Davide Ferrari e Salvatore Caronna, capogruppo in Comune e segretario dei Ds. «Guazzaloca, ne sono convinto da tempo, non vuole rispondere alle domande della stampa non solo per arroganza ma anche perchè non sa cosa rispondere. Per questo stesso motivo diserta il Consiglio», ha commentato Ferrari. «Ma le parole pronunciate oggi contro un professionista noto e stimato da tutti nell'ambiente della vita politica cittadina, per il valore, la misura e l'autonomia sono veramente intollerabili. Una autentica vergogna», ha aggiunto il capogruppo, per concludere: «Bologna non merita di essere rappresentata a questi livelli». «Non è la prima volta che il sindaco di Bologna si lascia andare ad atteggiamenti non consoni al suo ruolo. Evidentementequesta fase della vita politica cittadina lo rende particolarmente nervoso - ha osservato Caronna - ma questo non giustifica episodi di aggressione verbale come quello riservato, questa mattina, a Nigro. Lo abbiamo sempre detto e lo ripetiamo oggi che la campagna elettorale sta per cominciare: i giornalisti hanno il diritto e il dovere di fare domande a tutti coloro che occupano una carica pubblica o fanno attività politica. Compito di questi ultimi è risponsdere. Se alla risposta e al ragionamento si preferisce l' ingiuria e l'irrisione è un brutto segnale per chi crede nella dialettica democratica. Chiunque venga meno al rispetto del delicato compito dei cronisti - ha concluso il segretario Ds - commette un grave errore. Tanto più se a farlo è un rappresentante delle Istituzioni». (ANSA).

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