Bangladesh : ucciso il direttore di una pubblicazione in un attentato a Khulna
A meno di sei mesi dall’assassinio di Manik Shaha, corrispondente del quotidiano New Age e della BBC World Service a Khulna (Sud-Ovest), Humayun Kabir Balu, direttore della testata regionale Dainik Janmabhumi e presidente del Circolo della stampa cittadino, è stato ucciso nel corso di un attentato a Khulna. L’attentato è stato successivamente rivendicato da un gruppo di estrema sinistra. Negli ultimi 10 anni, nel sud-ovest del Bangladesh sono stati uccisi almeno 14 giornalisti e Humayun Kabir Balu è il secondo presidente del locale Circolo della stampa a essere assassinato in questo primo semestre dell’anno. Reporter senza frontiere e il Centro per lo sviluppo, il giornalismo e la comunicazione del Bangladesh (BCDJC), sono indignati per questo nuovo assassinio. Nonostante il governo continui a sostenere che in Bangladesh non ci sono problemi per la libertà di stampa, bande armate e criminali di ogni tipo continuano a dettare legge in intere regioni del paese. Le due organizzazioni chiedono al governo, e in particolare al ministero degli Interni, di fare tutto il possibile per avviare un’inchiesta che permetta di identificare e processare gli autori di questo nuovo crimine. Il 27 giugno 2004, mentre usciva dalla sua vettura per recarsi nella redazione della testata regionale Dainik Janmabhumi da lui diretta, alcuni sconosciuti hanno lanciato tre bombe contro Humayun Kabir Balu. Il giornalista, di 57 anni, gravemente ferito a una gamba e all’addome, è morto un’ora dopo nell’ospedale cittadino. Anche suo figlio, Asif Kabir, studente di giornalismo, è rimasto gravemente ferito nell’attentato che è costato la vita al padre. La polizia ha immediatamente accerchiato il quartiere, ma senza riuscire ad arrestare alcuni individui sospettati di essere gli esecutori dell’attentato, che sono poi riusciti a mettersi in fuga a bordo di una motocicletta. Sul luogo del crimine sono state ritrovate intatte due scatole di ferro che contenevano esplosivo. L’attentato è stato rivendicato con una telefonata al Circolo della Stampa di Khulna di cui Humayun Kabir Balu era presidente, da parte di un uomo che si è presentato come "Ripon Ahmed", il nome del dirigente regionale della fazione Jana Juddha del partito maoista clandestino Purba Banglar. Nel corso della telefonata di rivendicazione, il giornalista ucciso è stato definito un "nemico di classe". Secondo alcune testimonianze di giornalisti residenti a Khulna, Humayun Kabir aveva già ricevuto nelle settimane precedenti l’assassinio diverse minacce di morte da parte di criminali che gli chiedevano l’equivalente di 700 euro. Il 22 giugno scorso, il giornalista aveva informato la direzione del Circolo della Stampa di aver ricevuto delle precise minacce. Per chiedere giustizia e rendere omaggio al loro collega, i giornalisti di Khulna hanno annunciato un’intera settimana di manifestazioni. Humayun Kabir Balu era un veterano della guerra di indipendenza del 1971. Nel marzo 2002, una delegazione di Reporter senza frontiere e del BCDJC si era recata a Khulna in missione. In quell’occasione, i dirigenti del circolo della Stampa, tra cui Manik Shaha e Humayun Kabir Balu, avevano denunciato le continue minacce nei confronti della stampa locale provenienti da movimenti di estrema sinistra, che dopo anni di lotta armata si sono trasformati in vere e proprie organizzazioni mafiose.