CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Fnsi 08 Lug 2003

Baghdad: uccisi due giornalisti freelances. L’Ifj dichiara: "La guerra è tutt’altro che conclusa"

Baghdad: uccisi due giornalisti freelances. L’Ifj dichiara: "La guerra è tutt’altro che conclusa"

Baghdad: uccisi due giornalisti freelances. L’Ifj dichiara: "La guerra è tutt’altro che conclusa"

Fonte: Informazione Senza Frontiere Traduzione: Sara Mannocci “Baghdad è ancora una mortale zona di guerra, in cui la sicurezza dei giornalisti non può essere garantita”. Questo è quanto ha dichiarato L’International Federation of Journalists in seguito agli avvenimenti degli ultimi giorni. Il 5 luglio Richard Wild, giornalista britannico freelance giunto a Baghdad circa due settimane prima, è stato ucciso davanti al Museo di Storia Naturale della capitale irachena; il giornalista si trovava in mezzo ad un gruppo di persone quando è stato colpito e ferito mortalmente alla testa da un proiettile sparato a distanza ravvicinata. L’uomo che lo ha colpito è svanito tra la folla e non è stato possibile bloccarlo. Wild, che ha lavorato per network britannici come il canale informativo ITN, Channel 4 e Channel 5, è il primo giornalista rimasto ucciso negli agguati, nelle imboscate e nei vari attacchi messi in atto nelle ultime settimane dai fedeli di Saddam Hussein. Sembra che Wild non indossasse un giubbotto di protezione né un casco, e non si sa con certezza se fosse adeguatamente addestrato ai rischi e coperto dall’assicurazione. Un altro giornalista freelance, Jeremy Little, 27enne australiano tecnico del suono per il network americano NBC, è morto il 6 luglio per le ferite riportate dopo che lo scoppio di una granata ha colpito la macchina in cui stava viaggiando come embedded, insieme alla Terza Divisione Fanteria delle Truppe Usa, nella città di Falluja. Sale così a 19 il numero dei giornalisti e operatori dei media morti nel corso del conflitto in Iraq, inoltre due persone risultano ancora disperse. “La guerra è ben lungi dall’essere conclusa – ha commentato il Segretario Generale dell’Ifj, Aidan White – i giornalisti e in particolare i freelances si trovano a fronteggiare rischi gravissimi, e per questo le organizzazioni dei media dovrebbero lavorare sulla sicurezza e lanciare il messaggio che nessun servizio può valere la vita”

@fnsisocial

Articoli correlati