“Denunciare per stalking un cronista tenace, che non “molla” giornalisticamente la sua preda, è una novità assoluta nel panorama delle attività contro la libertà di informazione che pone i cronisti nella scomoda posizione di difendere non già la cronaca di un fatto, contestabile con gli strumenti di legge, ma un comportamento deontologico”. Così in un comunicato stampa l’Unione nazionale cronisti italiani denuncia l’ultimo attacco subito dal giornalista sicialiano Pino Maniaci.
“Il Gruppo siciliano dell'Unci – prosegue la nota - esprime
solidarietà nei confronti di Pino Maniaci, direttore di Telejato, destinatario
di una denuncia per stalking presentata dall'avvocato Gaetano Cappellano
Seminara, ‘infastidito’ dall'attenzione mediatica riservatagli dall'emittente
di Maniaci (che ha sede a Partinico), che da mesi conduce una rigorosa campagna
di informazione sulla gestione dei beni confiscati alla mafia”.
“Nel ribadire che non esistono zone franche nell'informazione giudiziaria, e
che chiunque operi in virtù di un mandato pubblico ha il dovere di sottoporsi
all'attenzione dei media, l'Unci Sicilia – conclude la nota - invita il legale
a ritirare la denuncia, confrontandosi con Maniaci sul terreno dei fatti
narrati da Telejato”.