Avviato il dialogo tra Regione e Aser sui problemi degli Uffici stampa Il sindacato dei giornalisti conferma le ragioni dello sciopero nazionale del 20

Avviato il dialogo tra Regione e Aser sui problemi degli Uffici stampa Il sindacato dei giornalisti conferma le ragioni dello sciopero nazionale del 20

Finalmente sembra aprirsi un tavolo di confronto sull’applicazione della legge 150/2000 tra l’Associazione stampa dell’Emilia-Romagna (Aser, il sindacato regionale dei giornalisti federato nella Fnsi) e la Regione. Infatti, a seguito di un incontro a cui hanno preso parte il Direttore generale, Gaudenzio Garavini, ed il Dirigente Promozione e sviluppo attività di comunicazione Alberto Coloccioni per la Regione Emilia-Romagna e il Presidente dell’Aser, Marco Gardenghi, ed il segretario generale aggiunto della Fnsi, Giovanni Rossi, per il sindacato dei giornalisti, è stato deciso di mantenere aperto il confronto in sede tecnica in vista del riassetto dell’intero sistema della comunicazione e dell’informazione che fa capo alla Regione. L’Aser giudica positivamente il fatto che, sia pure dopo reiterate richieste, si sia aperto un canale di comunicazione tra sindacato dei giornalisti e Regione su un tema rilevante quale quello relativo agli Uffici stampa. Resta la richiesta – da parte dell’Associazione stampa – di un confronto che coinvolga anche i livelli politici e non solo tecnici dell’Amministrazione regionale (senza nulla togliere a questi ultimi). L’obiettivo che il sindacato dei giornalisti si propone è semplice e chiaro: ottenere una corretta applicazione della legge 150/2000, e, quindi, il pieno riconoscimento professionale e contrattuale per i colleghi che svolgono funzioni giornalistiche negli Uffici stampa pubblici, a cominciare da quelli regionali. Sono obiettivi sui quali – tra l’altro – è programmato uno sciopero generale della categoria il prossimo 20 dicembre a cui, non a caso, la Fnsi chiede l’adesione dei colleghi che lavorano negli Uffici stampa pubblici, al fine di ottenere l’apertura della trattativa con l’Aran per la definizione del relativo contratto di lavoro. Esattamente quanto prevede la legge, né più né meno.