Il Comitato di Redazione della Nuova Sardegna esprime la sua solidarietà al segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, al centro nei giorni scorsi di un attacco inqualificabile da parte del Giornale.
Consideriamo questi articoli medaglie al valore, perché sono rivolti a chi non ascolta incantato la "voce del padrone" e non ne diventa megafono nei toni da cattiva digestione. Franco Siddi è certamente in grado di difendere da solo la sua storia professionale, che non corrisponde affatto a quella descritta con livore dal malevolo biografo del Giornale. Comprendiamo che la difesa della libertà di informare e di essere informati sia un'attività da avversare da parte di chi, ormai da tempo, per tutelare gli interessi del proprio schieramento si è arroccato nel fortino del discredito degli avversari, veri o presunti che siano. Riteniamo tuttavia che perfino il solerte artista dell'invettiva sia in grado di comprendere che Franco Siddi ha fatto tutto il suo percorso sindacale con il mandato dei giornalisti _ prima quelli del suo giornale, la Nuova Sardegna, poi della sua regione e infine della maggioranza dei giornalisti italiani _ i quali lo hanno democraticamente eletto per garantire i diritti di tutta la categoria. E però ci rendiamo anche conto che democrazia e rappresentanza siano oggetti misteriosi per chi, dietro il muretto a secco di una linea editoriale, spara ai nemici del padrone. E se ne infischia se gli danno la schiena.