Il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell'Associazione Stampa Toscana, si schierano «al fianco della Cgil della Toscana, e della segretaria generale, Dalida Angelini, attaccate, negli ultimi giorni, in maniera vile con scritte sui muri e messaggi inqualificabili sui social».
Venerdì 23 settembre – ricorda l'Assostampa – una bandiera fascista, con aquila e fascio littorio, è stata trovata appesa a un muro della sede Cgil di Camucia (Arezzo). Lunedì 26 settembre la sede della Cgil di Montecatini (Pistoia) è stata imbrattata con scritte offensive ("nazisti"), vergate a bomboletta spray, firmate con una "W" che fuoriesce da un cerchio, in forme riconducibili all'universo degli estremisti No vax, dei complottisti e degli amanti della cospirazione. Mercoledì 28 settembre, su una vetrata della sede Cgil di Scandicci (Firenze), è comparsa la scritta "Landini nazista", in modalità analoghe all'episodio di Montecatini.
«Gli attacchi alla Cgil in Toscana, che ricordano molto da vicino quelli di cui sono stati fatti oggetto i giornalisti negli ultimi tempi (tanto che la Toscana è finita al terzo posto nell'Osservatorio del Viminale), si sono manifestati anche sui social: tanti profili e pagine social riconducibili alla Cgil, in questi giorni sono stati oggetto, in maniera palesemente organizzata, di centinaia di commenti offensivi e intimidatori, sempre riconducibili al mondo degli estremisti No vax, commenti scritti da profili spesso finti», incalza il sindacato regionale dei giornalisti, che «condanna fermamente gli attacchi alle sedi e sui social della Cgil in Toscana: si tratta di fatti gravi che non vanno minimizzati, il sindacato e le sue strutture sono le case di lavoratori e lavoratrici nonché presìdi di democrazia e libertà».
Per Ast «è fondamentale che gli organi di rappresentanza, le forze democratiche e le istituzioni rispondano in maniera decisa, come stanno peraltro facendo, a questi inaccettabili episodi, per difendere i valori del rispetto, del confronto, della legalità. Su questa strada non ci faremo mai intimidire e, come sindacato dei giornalisti, continueremo a difendere il diritto al lavoro e alla salute di ogni lavoratore e lavoratrice, oltre che a quello all'informazione».