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Associazioni 22 Nov 2006

Associazione Ligure Giornalisti: “Chi tocca …va dal giudice. Il caso Carige e il giornalismo investigativo”

E’ lecito fare del giornalismo investigativo e interessarsi delle vicende di un istituto bancario e di una fondazione come accaduto nel caso della Cassa di Risparmi di Genova? E’ giusto, è lecito e si potrebbe anche dire, citando il Vangelo che “è cosa buona e giusta”.

E’ lecito fare del giornalismo investigativo e interessarsi delle vicende di un istituto bancario e di una fondazione come accaduto nel caso della Cassa di Risparmi di Genova? E’ giusto, è lecito e si potrebbe anche dire, citando il Vangelo che “è cosa buona e giusta”.

Perché non è accettabile la reazione di chi (Carige) ha citato in giudizio per i danni di immagine provocati, chi ha “toccato” il santuario delle banche liguri e chi ha ripreso le notizie di quella inchiesta. Tutto nasce dall’inchiesta giornalista pubblicata sull’inserto economia del lunedì del Corriere della Sera: al collega autore dell’inchiesta e al Corriere della Sera va la solidarietà, non solo di principio, dell’Associazione Ligure dei Giornalisti. Perché sono inaccettabili gli attacchi al collega e al giornale protagonisti della vicenda. Non toccare i poteri forti? No, meglio toccarli, tutti senza timore e con la logica del non cantare tutti in coro davanti all’altarino di turno. La magistratura, dopo la pubblicazione dell’inchiesta, ha aperto un’inchiesta. Il sindaco di Genova, Giuseppe Pericu, ha chiesto un’indagine interna. La Carige ha presentato proprie denunce all’autorità giudiziaria. E’ lecito che la Carige abbia agito come meglio ha ritenuto di fare. Ma preoccupano il tipo di reazione, i giudizi che sono stati espressi e deve fare riflettere anche il fatto che un’indagine giornalistica di questo tipo sia arrivata da un giornale senza presenze dirette nella realtà Ligure. Sino a prova contraria il collega del Corriere della Sera ha fatto il suo lavoro e questo va rispettato. Non si chiede spesso (e giustamente) ai media di ricordarsi di essere il “cane da guardia” della democrazia, nella politica, nell’informazione, nella giustizia, nell’economia. E allora perché tanta preoccupazione nel momento in cui il “cane” fa il suo lavoro? La Giunta dell’Associazione Ligure dei Giornalisti Marcello Zinola Segretario Associazione Ligure dei Giornalisti

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