Dopo mesi di lotte e scarse informazioni sul futuro dell'Unità l'assemblea di redazione prende atto del comunicato del 2 aprile in cui il consiglio di amministrazione della Nie ribadisce che le linee generali del piano industriale «sono ispirate al rafforzamento dell'identità acquisita in questi anni dall'Unità quale autorevole quotidiano nazionale», con il mantenimento delle sette uscite la settimana e la permanenza delle cronache locali di Firenze, Bologna e Roma.
L'assemblea di redazione ritiene queste affermazioni impegnative e formali, frutto della responsabile battaglia sindacale condotta in questi difficili mesi di concerto con la Fnsi per il mantenimento dell'Unità quale grande giornale nazionale di informazione, autonomo e indipendente. Un risultato per nulla scontato. L'assemblea dì redazione ritiene queste dichiarazioni di principio della proprietà comunque tutte da verificare nei fatti, restando per la sua massima parte oscuro, cornice a parte, il contenuto del piano industriale che, si dice, «sarà diffuso ed illustrato in modo ufficiale dopo il suo completamento con l'inserimento del piano editoriale», affidato alla direzione del giornale. L'assemblea di redazione ritiene tutto ciò, dunque, solo un punto di partenza. e valuta quel che ora è noto insufficiente per prefigurare lo sviluppo e il rilancio del giornale, e non rispondente agli «otto punti per lo sviluppo» avanzati da tempo dal Cdr. La mobilitazione e lo stato di agitazione restano. Le giornaliste e i giornalisti dell'Unità chiedono alla proprietà e alla direzione giornalistica di aprire da subito un confronto finalizzato ad un effettivo rilancio del giornale e ribadiscono che qualsiasi prospettiva di rilancio deve partire da una intangibilità degli attuali livelli occupazionali e salariali, e da una risposta positiva alla necessità, più volte sottolineata, di sanare le posizioni di precariato tuttora esistenti. La redazione dell'Unità non abbassa la vigilanza in attesa di risposte certe ed efficaci.