«Alla Gazzetta di Modena i sedicenti difensori del rifiuto dei vaccini hanno riportato in vigore il clima del terrorismo degli anni di piombo». Lo denunciano, in una nota congiunta, Associazione Stampa dell'Emilia-Romagna e Associazione Stampa Modenese.
«Nascondendosi su una piattaforma web – spiegano – hanno lanciato proclami minacciosi contro un giornalista e l'intera redazione, accusandoli di far parte di un complotto mondiale dove mettono insieme qualsiasi accusa, dal Covid in Cina alla dittatura sanitaria. Infine, il ricatto: se la Gazzetta di Modena non pubblicherà i loro proclami, ovviamente senza commenti, quei no vax organizzati continueranno a imbrattare i muri degli uffici pubblici con le loro scritte. Un argomento che di terrorista ha metodo e bersaglio, al di là delle armi».
Per il sindacato, «colpire nel mucchio, i muri degli edifici storici o pubblici della città, se non si lascia libero l'ostaggio, che secondo loro è la pubblicazione delle loro tesi senza contradditorio, è una logica inaccettabile. Come Aser e sindacato giornalisti – prosegue la nota – siamo vicini ai colleghi colpiti e all'intera redazione. Già una volta abbiamo sostenuto un collega attaccato, pochi mesi fa e per gli stessi motivi, dagli stessi ambienti che oggi lanciano nuovi attacchi. A suo tempo diffusero sul web la foto del giornalista, con minacce alla famiglia, svastiche e insulti di ogni tipo».
In quel caso, le indagini portarono a identificare alcuni responsabili che furono poi assolti, visto che i loro comportamenti vennero giudicati di lieve entità. «Forti di quella impunità – concludono Aser e Assostampa Modenese – oggi registriamo con preoccupazione nuovi attacchi. Ma nel mirino del ricatto vigliacco, assieme alla redazione, c'è tutta la comunità. Crediamo quindi sia necessario subito un intervento forte da parte delle istituzioni e della magistratura, sperando che alle parole seguano finalmente i fatti».