«I toni e i tempi della campagna elettorale portano il governo e le forze politiche a ignorare il fenomeno sempre più preoccupante delle aggressioni e delle minacce ai cronisti. Ormai non passa giorno senza che tentativi di linciaggio e minacce di morte, soprattutto attraverso i social, non raggiungano giornalisti in prima linea contro mafie, malaffare o semplicemente impegnati a smontare le mirabolanti affermazioni di qualche leader politico». A lanciare l'allarme è, ancora una volta, la Federazione nazionale della Stampa italiana.
«L'elenco è lunghissimo. Negli ultimi giorni è toccato a Mimmo Rubio, Karima Moual, Giacinto Pipitone, Luca Bottura, David Puente, Niccolò Zancan, Alberto Infelise, soltanto per fare alcuni esempi. Noti e facilmente rintracciabili sono anche gli autori delle minacce. Chissà perché, però, nessuna misura a tutela dei cronisti viene adottata dalle autorità competenti», denuncia la Fnsi.
«Il disinteresse per l'informazione accomuna da tempo le forze politiche, ma chi rappresenta le istituzioni non può assistere inerme alla quotidiana azione di killeraggio nei confronti di chi si sforza di fare il proprio dovere di cronista», conclude il sindacato, che torna a chiedere «efficaci misure per contrastare questi fenomeni per salvaguardare il ruolo della buona informazione e tutelare il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati».
Informazione sotto attacco, Giulietti: «C'è un fastidio crescente verso la libertà di stampa»
Aprendo, sabato 3 settembre a Padova, la settima lezione del corso di Alta formazione "Raccontare la verità, come informare promuovendo una società inclusiva", il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, è tornato sul tema dell'informazione sotto attacco.
«C'è un fastidio sempre più crescente - ha affermato - nei confronti della libertà di stampa e del giornalismo d'inchiesta. Anche in questa campagna elettorale in cui si vuole una sorta di equivalenza fra vero e falso, fra mafia e anti mafia, fra fascismo e antifascismo. No. Io non ci sto e denuncio un clima pericoloso. Presenterò un esposto al ministero della Giustizia denunciando che l'Italia è il paese che ha il più alto numero di cronisti sotto scorta, 30, e che è tempo di arrestare e neutralizzare i molestatori e chi minaccia».
Giulietti ha quindi rilanciato l'iniziativa congiunta Fnsi-Ordine nazionale dei giornalisti a Venezia, lunedì 5 settembre, in favore di Julian Assange. «Può piacere o meno - ha commentato - e l'oppressione non va combattuta in base al colore bensì in quanto tale, un concetto che fatica a passare specie in Italia in cui la polarizzazione è esasperata. In questo caso non si puniscono i responsabili dei crimini scoperti da Assange, ma colui che ha mostrato al mondo questi crimini e che rischia fino a 175 anni di carcere», ha concluso.