Articoli su scorie nucleari e servizi segreti russi condannato a quattro anni il giornalista Grigory Pasko
La Camera militare della Corte suprema di Mosca ha appena confermato in appello la condanna a quattro anni di prigione per Grigory Pasko, per il reato di "alto tradimento". L’organizzazione Reporters sans frontières si dichiara scandalizzata per questo verdetto. "Condannando ancora una volta Grigory Pasko, la Russia si condanna da sola agli occhi del mondo. Anche se Vladimir Poutin, che ormai considera di poter negoziare da pari a pari con le potenze del G8, continuerà ad affermare che il suo paese è democratico e la giustizia è indipendente, non ci crederà più nessuno ", ha dichiarato Robert Ménard, segretario generale dell’0rganizzazione. "La stessa Corte ha riconosciuto, nel febbraio scorso, che la base legale sulla quale si fonda la condanna non aveva nessuna credibilità. Noi continueremo a denunciare questa parodia della giustizia e a chiedere l’immediata liberazione di Grigory Pasko, che ha semplicemente esercitato il suo mestiere", ha aggiunto Robert Ménard. Secondo le informazioni in possesso di Reporters sans frontières, la Camera militare della Corte suprema ha confermato anche in appello il 25 giugno 2002, la condanna a quattro anni di carcere al giornalista russo. Nel febbraio 2002, la stessa Camera militare della Corte suprema aveva giudicato « non valida » la base legale che aveva permesso di procedere a una nuova condanna nei confronti del giornalista. Il 25 dicembre 2001, Grigory Pasko era stato condannato a quattro anni di prigione per « alto tradimento » e imprigionato a Vladivostok, dopo aver già passato oltre 20 mesi in carcere tra il 1997 e il 1999, « per essere entrato in possesso di segreti di stato con l’obiettivo di trasmetterli a delle organizzazioni estere ». Nel 1997, mentre era corrispondente per il giornale militare Boevaya Vakhta a bordo della nave petroliera russa TNT 27, Grigory Pasko aveva filmato della scene di scarico di rifiuti radioattivi liquidi riversati nel mare del Giappone. Queste immagini diffuse dalla televisione giapponese NHK avevano suscitato molto clamore in Giappone. Il giornalista aveva scritto inoltre degli articoli sull’inquinamento provocato dallo stato di semi-abbandono dei sottomarini nucleari dell’esercito russo e sul coinvolgimento dell’FSB (ex-KGB, ndr) in un traffico di rifiuti nucleari. Reporters sans frontières ritiene che le informazioni diffuse nel 1997 da Grigory Pasko erano di pubblico dominio e non costituivano quindi nessun segreto di Stato. La legge russa sui media precisa che “ogni giornalista ha il diritto di cercare, chiedere, ricevere e diffondere informazioni” (articolo 47). Del resto, ai termini degli articoli 41 e 42 della Costituzione russa, la non-diffusione di informazioni relative all’ambiente o a catastrofi che potrebbero mettere in pericolo delle vite umane, potrebbe dare luogo a un procedimento penale. Reporters sans frontières ricorda che numerosi media hanno deciso di sostenere Grigory Pasko : Le Nouvel Observateur, Radio France Internationale (RFI), France Soir per la Francia, e Le Courrier per la Svizzera. Scegliendo di “adottare” il giornalista, questi media si sono impegnati a far conoscere il suo caso. P.S: Alla gentile attenzione dei caporedattori - è disponibile, su richiesta, la scheda relativa a Grigory Pasko e una spiegazione di cosa significa “adottare” un giornalista. Per ulteriori informazioni contattare Flora Cappelluti (corrispondente RSF-Italia) allo 02-76022712-76022671 (mail: senzafrontiera@circolostampamilano.it). Si ricorda inoltre che è disponibile, per tutti i giornalisti che faranno richiesta, una copia del “Rapporto 2002 sulla libertà di stampa nel mondo” e altra documentazione sull’attività di Reporters sans frontières.