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Fnsi 23 Feb 2005

Appello del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ai sequestratori per la liberazione di Giuliana

Appello del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ai sequestratori per la liberazione di Giuliana

Appello del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ai sequestratori per la liberazione di Giuliana

«Mi rivolgo a chi la tiene in ostaggio: liberatela! Liberatela!». Questo l'appello che il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha lanciato ai sequestratori della giornalista Giuliana Sgrena durante la cerimonia al Quirinale per la consegna di una medaglia d'oro al merito civile alla Croce Rossa Italiana. Il capo dello Stato che oggi, insieme alla signora Franca, ha ricevuto al Quirinale i familiari di Giuliana Sgrena, ha aggiunto: «In questo momento l'Iraq richiama alla mente e al nostro cuore il drammatico sequestro della giornalista Giuliana Sgrena. Ai suoi familiari rinnovo la solidarietà di tutto il popolo italiano». Espressioni di solidarietà ai familiari della giornalista e di apprezzamento per le parole e i gesti di Ciampi sono venute anche nei brevi interventi, durante la cerimonia, del commissario straordinario della Cri, Maurizio Scelli, e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Alla cerimonia era presente una numerosa delegazione della Croce Rossa Italiana proveniente da tutte le regioni. Inoltre erano presenti il presidente della Camera Casini, rappresentanti del Senato e, per il Governo, i ministri Martino, Sirchia e Giovanardi, per la Regione il presidente Storace. La medaglia d'oro al merito civile alla Croce Rossa è stata conferita lo scorso novembre da Ciampi motu proprio con una motivazione che si riferisce espressamente all'attività di assistenza alla popolazione civile irachena sviluppata nel 2003 e nel 2004. Si sottolinea che con il suo operato la Cri «ha rappresentato per la popolazione civile irachena un baluardo di viva speranza e di intensa solidarietà» sviluppando una «instancabile azione», allestendo un ospedale da campo a Baghdad, garantendo vie di comunicazione «che hanno permesso l'arrivo a Falluja di numerosi convogli con generi di soccorso». Inoltre, sottolinea la motivazione, la Cri ha contribuito a creare preziose strutture per la potabilizzazione dell'acqua e ha reso viva testimonianza di grande impegno nel solco di una cultura volta ad assicurare, sempre e comunque, tolleranza e pace, senza limiti razziali, ideologici e religiosi. Altro punto della motivazione è la «esemplare efficienza» di cui ha dato prova l'organizzazione, con «straordinaria e meritoria abnegazione, contribuendo alla ripresa dei centri più colpiti, guadagnandosi l'unanime riconoscenza della popolazione».

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