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Editoria 24 Set 2008

Appello del "manifesto": "Fateci uscire" Le prime adesioni e solidarietà

"Fateci uscire". E' l'appello che campeggia oggi sull'intera prima pagina del "Manifesto". "Una nuova emergenza bussa alle nostre porte", esordisce l'editoriale. "Ha qualcosa di simile alle tante dei nostri 37 anni di vita, perchè sempre di bilanci in rosso si tratta". Il quotidiano lancia una nuova sottoscrizione: "Quattro milioni 50mila euro. È il contributo pubblico che il Manifesto avrebbe dovuto ricevere nel 2008 e che il governo ha messo in discussione con il decreto Tremonti. Ed è la cifra che dobbiamo raccogliere in pochi mesi. Mentre continuiamo a rimettere in ordine i nostri conti".

"Fateci uscire". E' l'appello che campeggia oggi sull'intera prima pagina del "Manifesto". "Una nuova emergenza bussa alle nostre porte", esordisce l'editoriale. "Ha qualcosa di simile alle tante dei nostri 37 anni di vita, perchè sempre di bilanci in rosso si tratta". Il quotidiano lancia una nuova sottoscrizione: "Quattro milioni 50mila euro. È il contributo pubblico che il Manifesto avrebbe dovuto ricevere nel 2008 e che il governo ha messo in discussione con il decreto Tremonti. Ed è la cifra che dobbiamo raccogliere in pochi mesi. Mentre continuiamo a rimettere in ordine i nostri conti".

"Quello che ci assumiamo e a cui vi chiediamo di partecipare è un compito tutto politico. I tagli ai finanziamenti per l'editoria cooperativa e politica non sono misurabili 'solo' in euro, in bilanci che precipitano nel rosso, in giornalisti e poligrafici che rischiano la disoccupazione. Sono lo specchio fedele di una 'cultura' politica che, dall'alto di un oligopolio informativo, trasforma i diritti in concessioni, i cittadini in sudditi. Non sarà più lo stato (con le sue leggi) a sostenere giornali, radio, tv che non hanno un padrone né scopi di lucro. Sarà il governo (con i suoi regolamenti) a elargire qualcosa, se qualcosa ci sarà al fondo del bilancio annuale". Il giornale (una cooperativa di 92 soci) fornisce le coordinate per la sottoscrizione: on line sul sito www.ilmanifesto.it, telefonicamente o per fax, oppure presso la Baca popolare etica, agenzia di Roma. (AGI) FINOCCHIARO-ZANDA, MANIFESTO ESSENZIALE PLURALISMO ''Caro direttore, trovare in edicola ogni mattina il manifesto è essenziale per il pluralismo dell'informazione. Pluralismo per noi significa qualità stessa della nostra democrazia. Ci permetta, come segno concreto di solidarietà, di sottoscrivere due abbonamenti di sostegno da 500 euro ciascuno. Buon lavoro, Anna Finocchiaro e Luigi Zanda''. Lo scrivono alla direzione de 'Il Manifesto' la presidente e il vicepresidente dei senatori del Pd rispondendo così all'appello pubblicato oggi sulla prima pagina del quotidiano contro i tagli all'editoria voluti dal governo. (ANSA) PRIME ADESIONI MANIFESTO, CRESCE ALLARME TAGLI DAL PD PIENA SOLIDARIETA' ALLE TESTATE A RISCHIO ROMA, 24 SET - Prime adesioni, tra le quali quella di Walter Veltroni, alla protesta de il manifesto contro le norme del decreto Tremonti sui finanziamenti all'editoria cooperativa e politica, che mettono a rischio la vita del giornale. E mentre in redazione stanno arrivando le prime sottoscrizioni e si annunciano nuove iniziative, l'allarme si allarga: con queste disposizioni chiudiamo a breve, fanno sapere i redattori di Europa, mentre il direttore di Libero Vittorio Feltri chiede che i tagli siano uguali per tutti. Il Pd, con il responsabile comunicazione Paolo Gentiloni, assicura impegno per tutte le testate in pericolo. Il manifesto, annuncia il direttore Gabriele Polo, domani renderà conto delle diverse adesioni raccolte - da Veltroni al segretario generale Fiom Rinaldini - e pubblicherà un'intervista a Giorgio Bocca sulla libertà di stampa. Oltre alle testimonianze di solidarietà - dai Pd Anna Finocchiaro, Luigi Zanda, Vincenzo Vita, dall'associazione Antigone che si batte per i diritti nelle carceri, da NessunoTv - stanno arrivando in redazione anche ''tanti bonifici e tante telefonate - spiega Polo - anche se è presto per dare delle cifre''. Allo studio ci sono poi un'iniziativa il 7 ottobre al Circolo degli artisti di Roma, con un dibattito e un concerto, e un'altra la prossima settimana di fronte a Palazzo Chigi. Si mobilita anche Europa: dalla bozza di regolamento di attuazione del decreto legge Tremonti che disciplina l'accesso ai contributi pubblici diretti all'editoria ''emerge il rischio concreto di chiusura a breve della nostra testata'', dicono i giornalisti del quotidiano, ricordando che ''lo stesso pericolo corrono peraltro altre testate politiche e di cooperativa, ma non tutte quelle che godono delle provvidenze della legge per l'editoria''. Europa si appella alla Federazione nazionale della stampa e al Pd, cui il quotidiano fa riferimento, che si fa sentire con Gentiloni: ''Tutti coloro che hanno a cuore la libertà di stampa e il pluralismo dell'informazione non possono che impegnarsi affinchè la voce di questi giornali non venga spenta. Il Partito Democratico è con loro''. A sottolineare la disparità di trattamento tra piccoli e grandi giornali è Feltri, che cita l'esempio degli abbonamenti: ''È chiaro che Panorama abbia delle spese enormi che al 50 per cento vengono pagate dalla casa editrice ossia dalla Mondadori e il rimanente 50 per cento viene pagato dalla stato: se questi giornali non vengono sfiorati dai tagli saremmo di fronte ad una ingiustizia clamorosa''. Dopo Mediacoop, oggi batte un colpo anche Federcultura Turismo Sport, che dice si' a un'opera di moralizzazione che assicuri una gestione trasparente dei contributi, ma chiede anche di invertire il trend dei continui tagli delle leggi finanziarie, che stanno mettendo in serio pericolo la sopravvivenza stessa delle cooperative editrici e di tante testate giornalistiche''. (ANSA) VITA, RACCOGLIERE APPELLO MANIFESTO ROMA, 24 SET - ''L'appello disperato de il Manifesto è da raccogliere, ed è un monito affinché si comprenda che con la destra al governo la stampa libera rischia di chiudere i battenti''. Lo afferma in una nota il senatore Vincenzo Vita del gruppo Pd a Palazzo Madama. ''Certamente - prosegue Vita - non mancheranno sottoscrizioni da parte di tanti colleghi parlamentari a 'il Manifesto' ma soprattutto chiediamo al Sottosegretario con delega all'editoria Bonaiuti di venire a riferire sullo stato delle cose e sul regolamento appena presentato dal governo che è francamente ridicolo. Non si può sostenere che non vi sono pochi milioni di euro del bilancio dello Stato decisivi per salvare decine e decine di testate giornalistiche. Ci attendiamo - conclude il senatore - che l'on. Bonaiuti venga a riferire nelle competenti commissioni del Senato''. (ANSA) ANTIGONE, SOSTEGNO A 'MANIFESTO' VOCE LIBERA ROMA, 24 SET - '' questo un periodo dove forti sono le tendenze autoritarie. I tagli dei fondi all'editoria cooperativa hanno quale unico obiettivo il ridurre al silenzio il dissenso politico e culturale''. Lo dichiara Patrizio Gonnella, Presidente dell'Associazione Antigone, che si batte per i diritti nelle carceri, esprimendo solidarietà a 'il Manifesto' minacciato dai provvedimenti governativi sull'editoria. ''Il Manifesto - aggiunge Gonnella - è una voce libera, da sempre attenta e vicina a chi come noi, spesso nella solitudine della politica, porta avanti campagne di libertà''. ''E’ stato uno dei pochi giornali - prosegue - a non sputare addosso all'indulto. Un giornale dove trovano spazio storie e fatti che altrimenti resterebbero sconosciuti''. (ANSA) NESSUNOTV RACCOGLIE APPELLO MANIFESTO ROMA, 24 SET - NessunoTv aderisce all'appello de il manifesto contro i tagli all'editoria che mettono la testata a rischio chiusura. ''È un aiuto - afferma NessunoTv in una nota - rivolto non solo ai colleghi del giornale, ma anche a noi stessi. Infatti NessunoTv cosi' come il manifesto è una voce libera e democratica di questo paese e non puo' morire; sosteniamo con forza che non sia giusto che l'informazione libera rischi di venire taciuta senza criteri plausibili''. ''Per aiutare gli amici del giornale - conclude NessunoTv - dedicheremo interi spazi di palinsesto ad eventuali spot ed iniziative che possano servire a sensibilizzare l'opinione pubblica su questo problema che riguarda tutti i cittadini del nostro paese, non solo chi lavora nelle redazioni di giornali e televisioni''. (ANSA)

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