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Appello a tutti i giornalisti e cittadini contro le parole di odio
Appelli 07 Feb 2018

Appello a tutti i giornalisti e cittadini contro le parole di odio

«Il raid xenofobo compiuto a Macerata da un giovane di 28 anni a danni di sei migranti segna un limite oltre il quale c'è il baratro. Le parole sbagliate spingono tutti verso il fondo. Le responsabilità  di chi racconta i fatti sono centrali. Chi usa le parole di odio è complice di chi spara», scrivono Fnsi, Articolo21, Carta di Roma, Ordine dei giornalisti e Usigrai.

Associazione Carta di Roma, Articolo 21, Fnsi, Ordine dei giornalisti e Usigrai sono impegnati contro le parole di odio e promuovono un discorso corretto e informato, non 'buonista', su migranti e profughi. Nel rapporto 2017 'Notizie da paura', la Carta di Roma ha registrato un incremento dei toni allarmistici utilizzati nel racconto dell'immigrazione all'interno della stampa e della televisione nazionale. Notizie e servizi in cui lo 'straniero' è autore di reato, è una minaccia all’ordine pubblico, è un invasore, un usurpatore di servizi. Notizie in cui si effettua una generalizzazione tra il protagonista – migrante o profugo – e l'appartenenza a un'etnia, una razza o una religione specifici.

Negli ultimi tempi si sono letti titoli discriminatori: 'per avere meno stupri servono meno migranti', 'per i clandestini tolgono i soldi alle scuole', 'i soliti africani', tutti in linea con quell'editoriale del 2015 che portava il titolo 'bastardi islamici' e che una sentenza di tribunale non ha considerato reato, ma che il buon senso non può non giudicare un'aggressione violenta e generalizzata che nulla ha a che fare con il giornalismo. Questo complessivo innalzamento di toni è arrivato a legittimare azioni discriminatorie e razziste, e chi ha scelto questa strada, l'ha percorsa deliberatamente e con consapevolezza.

Noi scegliamo di percorrere una strada differente, una strada fatta di ponti, non muri. Una strada lunga, come i fatti di Macerata ci suggeriscono, e condivisa da tutti coloro che credono nella coesione e non nella divisione, ma soprattutto che credono nella Costituzione italiana che dice chiaramente che «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali».

La Costituzione è antifascista e antirazzista, e su questi stessi valori si fonda l'articolo 21 che difende la libertà di stampa. Il codice deontologico Carta di Roma è per la verità sostanziale dei fatti e oggi è più attuale e necessario che mai, se non vogliamo permettere all'odio di vincere, diventando complici del male.

Il nostro appello è rivolto a tutti i giornalisti che invitiamo al rispetto della Carta, e a tutti i cittadini a cui chiediamo di leggerla e diffonderla. Potete trovare il testo integrale qui.

@fnsisocial

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