Aggressioni e intimidazioni ai giornalisti. I Presidenti dell'Assostampa e dell'Ordine della Toscana scrivono ai Prefetti
Un gruppo di facinorosi, sedicenti esponenti di un movimento no global, ha fatto irruzione ieri pomeriggio nella redazione di Cecina del nostro quotidiano, minacciando i colleghi, insultando e imbrattando le pareti della sede con scritte ingiuriose nei confronti dei giornalisti. Si tratta di un comportamento intollerabile, di stampo squadristico, una caccia al giornalista che evoca altri tempi. Sarebbe un errore sottovalutare quanto è accaduto. Non è la prima volta, in questi ultimi tempi, che una redazione del Tirreno è fatta oggetto di azioni intimidatorie. Questi fatti non devono ripetersi e di ciò devono farsi carico le autorità. C’è un brutto clima nei riguardi degli operatori dell’informazione: i prossimi mesi si annunciano pesanti sul piano delle tensioni sociali e politiche; facile prevedere che le pressioni sui giornalisti aumenteranno. Azioni squadristiche come quella avvenuta ieri pomeriggio devono essere rigorosamente perseguite e bloccate sul nascere. Ai colleghi minacciati, va la solidarietà dell’Associazione stampa toscana, del Cdr e e di tutti i giornalisti del Tirreno. Tutti devono sapere che i nostri cronisti continueranno a fare il proprio lavoro con la serietà e l’autonomia di sempre senza farsi intimorire da alcuno. Il Cdr del Tirreno L’Associazione stampa toscana I presidenti dell'Associazione stampa e dell'Ordine dei giornalisti della Toscana hanno inviato una lettera aperta ai prefetti della Toscana per chiedere maggiore prevenzione e tutela dopo l'intensificarsi di casi di aggressioni e intimidazioni a giornalisti. Questo il testo della lettera inviata da Carlo Bartoli (Ast) e Massimo Lucchesi (OdG) ai prefetti toscani: “Negli ultimi mesi si sono intensificati con un ritmo preoccupante gli episodi di aggressione a giornalisti, le minacce a colleghi, gli atti vandalici nei confronti delle redazioni. Da qualche tempo a questa parte, evidentemente, fare il mestiere di giornalista in Toscana è diventato rischioso. Le intimidazioni nei confronti della stampa, delle televisioni, dei fotoreporter non rappresentano solo un segnale inquietante, ma mettono a rischio l’esercizio di una funzione essenziale per la democrazia. Non importa se le motivazioni di questi atti traggono spunto da eventi sportivi, politici o di altro genere: non è ammissibile che l’irruzione in una redazione, la caccia al giornalista, la distruzione di un’apparecchiatura fotografica o televisiva sostituiscano il ricorso al sacrosanto diritto, quando ve ne siano gli estremi previsti dalla legge, alla rettifica. Riteniamo che sarebbe un gravissimo errore sottovalutare questi fenomeni da parte della società toscana, ma soprattutto da parte delle forze dell’ordine. I prossimi mesi si annunciano pesanti sul piano delle tensioni sociali e politiche ed è facile prevedere che le pressioni sui giornalisti aumenteranno. I giornalisti toscani continueranno a svolgere il proprio lavoro con autonomia e professionalità, ma per tutelare la loro incolumità e per sventare il ripetersi di azioni di minaccia e aggressione chiediamo un’adeguata opera di prevenzione e una sollecita azione investigativa per scoprire e punire i colpevoli.” Il Pesidente Carlo Bartoli Il Presidente Massimo Lucchesi