Stato di agitazione sindacale all'agenzia di stampa Dire. A proclamarlo le lavoratrici e i lavoratori, riunitisi mercoledì 7 dicembre 2022 in assemblea congiunta tra personale grafico e giornalistico, a seguito dell'annuncio da parte dell'editore di interrompere il percorso di ammortizzatori sociali, già in corso da molti mesi, e di voler procedere con un piano di esuberi pari a circa il 30 per cento della forza lavoro.
«L'assemblea – si legge in una nota – considera l'azione dell'editore un grave strappo della volontà di collaborazione e ricorda che l'attuale situazione finanziaria aziendale, addebitabile in gran parte alla catena di errori e di illeciti della precedente proprietà contestati dall'autorità giudiziaria, non può ricadere sulle spalle dei lavoratori».
L'assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori della Dire delibera inoltre «la propria disponibilità a concorrere ulteriormente alle misure per la tutela dei livelli occupazionali dell'azienda, nello spirito anche del più recente contratto di solidarietà sottoscritto a luglio» e affida al Comitato di Redazione e alle Rsa dei grafici un pacchetto di 5 giorni di sciopero da svolgere nel caso in cui non si riescano a trovare misure alternative agli esuberi prospettate dall'azienda.
Contestualmente le lavoratrici e i lavoratori danno mandato al Cdr e alle Rsa di avviare tutte le interlocuzioni necessarie con la presidenza del Consiglio dei ministri per chiedere di definire nei tempi più brevi possibili la riforma dei criteri per l'assegnazione delle convenzioni con le agenzie di stampa, «considerato – spiegano – che da troppi mesi il precedente bando prosegue in regime di proroga, contribuendo a generare incertezza sul futuro dell'informazione primaria».