È di nuovo sciopero all'agenzia Dire: i giornalisti si asterranno dal lavoro anche martedì 17 ottobre 2023 per protestare contro il mancato pagamento del saldo dello stipendio di settembre.
«L'azienda – spiega una nota pubblicata anche sul sito web dell'agenzia – da ormai molti mesi applica sistematicamente il pagamento degli stipendi in due tranche (acconto e poi saldo a fine mese), modalità fino a ora tollerata con grandi sacrifici dai giornalisti. Adesso, però, anche alla luce dell'avvio della procedura di licenziamento collettivo arrivata non appena finito il contratto di solidarietà durato quasi due anni, i giornalisti hanno deciso che questa modalità di pagamento non è più accettabile né sostenibile».
«Già quest'estate – incalzano i giornalisti – l'assemblea di redazione aveva deliberato in tal senso, chiedendo che l'azienda rientrasse a un regime di regolarità o perlomeno garantisse il pagamento dell'intero stipendio entro il 15 del mese. Cosa che non è successa neanche in questo mese, come in quasi tutti i precedenti mesi del 2023».
I giornalisti si asterranno dunque dal lavoro nella giornata di martedì 17 ottobre e «tornano a chiedere all'azienda, in questa occasione, il ritiro della procedura di licenziamento (che riguarda 15 giornalisti e 13 grafici). La richiesta è stata rigettata all'ultimo tavolo di confronto. L'assemblea dei redattori coglie l'occasione per ricordare che questi licenziamenti sono inaccettabili e immotivati, tanto più a pochi mesi dall'entrata in vigore del nuovo decreto che regola il sistema delle agenzie di stampa».
Nuovo sciopero, sempre martedì 17 ottobre, anche per i grafici dell'agenzia «dopo che l'azienda ha rifiutato di ritirare la procedura di licenziamento collettivo annunciata a fine settembre. I grafici proclamano lo sciopero immediato – si legge in comunicato sindacale di lunedì 16 ottobre 2023 – per la restante parte della giornata di oggi e per tutta la giornata di domani, martedì 17 ottobre, alla luce dell'esito negativo dell'incontro che si è svolto stamattina tra le rappresentanze sindacali e l'azienda».
Attraverso una nota, la Federazione nazionale della Stampa italiana esprime «vicinanza ai colleghi dell'agenzia di stampa Dire nuovamente in sciopero. La protesta - ribadisce il sindacato - è per il mancato pagamento del saldo dello stipendio di settembre, ennesimo schiaffo alla redazione da parte di un'azienda che ha avviato una procedura di licenziamento che riguarda 15 giornalisti e 13 grafici. All'ultimo tavolo di confronto, la scorsa settimana, la stessa azienda ha rigettato la richiesta dei sindacati di ritirare la procedura e ora non paga gli stipendi continuando con una modalità a singhiozzo che non è accettabile né sostenibile».
Il comunicato prosegue ribadendo la richiesta della Fnsi «all'editore Stefano Valore di ritirare i licenziamenti, illegittimi e immotivati, di pagare interamente gli stipendi e di aprire un tavolo serio e puntuale per risolvere e affrontare i problemi dell'agenzia. Senza tutto questo è impossibile continuare una discussione, perché un confronto con la minaccia dei licenziamenti è soltanto un ricatto che questa Federazione non può accettare. Massima vicinanza, quindi, ai colleghi, che dopo due anni di contratti di solidarietà, e a pochi mesi dall'avvio del decreto sulle Agenzie di stampa che garantirà ingenti risorse statali al settore, e alla stessa Dire, si ritrovano nell'assurda situazione di non avere stipendi regolari e di rischiare il posto di lavoro».