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Cronaca 14 Ott 2006

Afghanistan, rapito un giornalista free-lance italiano

Non si trova un giornalista freelance italiano in Afghanistan e, secondo quanto si apprende da fonti investigative, si teme che possa essere stato rapito. Le tracce del freelance italiano si sono perse a Kandahar

Non si trova un giornalista freelance italiano in Afghanistan e, secondo quanto si apprende da fonti investigative, si teme che possa essere stato rapito. Le tracce del freelance italiano si sono perse a Kandahar

Il giornalista freelance di cui non si hanno più notizie è Gabriele Torsello. Nato ad Alessano, in provincia di Lecce, Torsello - che usa come pseudonimo Kash - ha come base Londra ma da anni vive di fatto girando nelle diverse aree di crisi nel mondo, dal Kashmir alla Libia, dall'Albania all'Afghanistan. In quest'ultimo paese, Torsello è ormai da un anno. "Kash è attualmente in Afghanistan, nella provincia di Helmand - è scritto nel suo sito internet - disponibile per eventuali incarichi". Nel 2003 Torsello ha pubblicato con Amnesty International un volume fotografico, 'The heart of Kashmir', un libro che racconta la guerra che da decenni dilania la regione contesa da India e Pakistan. Torsello, secondo quanto si apprende, aveva preso contatto con le autorità italiane in Afghanistan, che gli avevano sconsigliato di recarsi nella zona di Kandahar, teatro negli ultimi tempi di scontri violenti tra i talebani e le forze della coalizione internazionale. Parlando delle foto realizzate in Afghanistan, in occasione di un incontro nella sua città natale, Torsello aveva spiegato che erano solo una "parte di un lavoro più ampio su quel paese, che spero riesca a far conoscere in Europa le drammatiche condizioni di vita in cui vivono le popolazioni della zona". (ANSA) "Siamo Taleban e abbiamo rapito lo straniero perchè accusato di spionaggio": è quanto avrebbe risposto un uomo ad una telefonata fatta al cellulare di Gabriele Torsello - il freelance italiano che si trova in Afghanistan e di cui non si hanno più notizie - dall'agenzia afghana Pajhwok. (ANSA-REUTERS) CHI E' GABRIELE TORSELLO Con il suo obiettivo ha ritratto alcuni degli scenari più caldi del pianeta: dal Kashmir alla Libia, dall'Albania all'Afghanistan, passando per il Nepal. A giudicare dal suo curriculum, Gabriele Torsello, giornalista free-lance rapito ieri in Afghanistan, è uno di quegli spiriti inquieti incapaci di restarsene dietro a una scrivania. Originario di Alessano, in provincia di Lecce, ha scelto da tempo il South East di Londra, dove vive insieme con la moglie e il figlio. E per firmare le sue immagini ha adottato lo pseudonimo di "Kash". Nella "City" passa poco tempo, perché la vera vocazione del reporter pugliese è il viaggio. Sempre alla ricerca di nuovi soggetti da fotografare e di storie da mettere per iscritto. Sfogliando le immagini sul suo archivio Internet, si capisce quali siano i temi preferiti da "Kash": i volti della gente, gli sguardi e i colori che documentano la vita quotidiana in tempo di guerra. Tra i suoi lavori, il volume fotografico "The heart of Kashmir", pubblicato con Amnesty International nel 2002, in cui Torsello racconta, in bianco e nero, la lunga guerra che affligge la regione al centro delle tensioni tra India e Pakistan. Sull'Afghanistan, ha invece pubblicato un volume fotografico intitolato "Contrappunti in tempo di guerra". Commentando quest'ultimo lavoro, Torsello ha spiegato il motivo del suo soggiorno afgano: "Le mie foto sono parte di un lavoro più ampio sull'Afghanistan, che spero riesca a far conoscere in Europa le drammatiche condizioni in cui vivono le popolazioni della zona". Secondo le sue stesse parole, Torsello trova ispirazione per il suo lavoro "nel documentare la vita quotidiana di coloro che combattono per essere liberi: liberi dalla guerra, liberi dalla povertà, dalla discriminazione e dalla paura". Ha lavorato anche in Nepal, vivendo fianco a fianco con i guerriglieri maoisti che hanno conquistato le sue simpatie. Il giornalista vanta collaborazioni con agenzie dell'Onu, testate italiane e internazionali, tra cui media britannici, francesi, statunitensi, indiani e giapponesi. Lavora inoltre per l'agenzia fotografica californiana Zuma Press.

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