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Il Cdr dell'Adnkronos chiede chiarezza sul futuro dell'agenzia
Cdr 04 Ott 2016

Adnkronos: l'azienda licenzia 3 amministrativi, il Cdr chiede chiarezza sul futuro dell'agenzia

L'Adnkronos e la sua controllante Gmc hanno notificato a tre colleghe dell'amministrazione altrettanti provvedimenti di licenziamento. Lo rende noto il Cdr che si schiera al fianco delle lavoratrici e ribadisce la richiesta di fare chiarezza sulle continue voci relative al futuro dell'agenzia.

L’Adnkronos e la sua controllante Gmc, tra venerdì e stamattina, hanno notificato a tre colleghe dell’amministrazione altrettanti provvedimenti di licenziamento. Lo rende noto il Comitato di redazione che, nell’esprimere la massima solidarietà alle lavoratrici interessate, al contempo manifesta grande preoccupazione per la decisione dell’azienda, che giunge all’indomani di un’assemblea dei giornalisti che, all’unanimità, ha chiesto che venga fatta chiarezza sulle continue voci relative al futuro dell’agenzia.

«Se questa è la risposta – spiega il Cdr in una nota – non possiamo che rinnovare l’appello dell’assemblea e invitare nuovamente l’azienda ad esprimersi con urgenza in merito alle questioni sollevate. I tre gravi provvedimenti che hanno colpito le lavoratrici dell’amministrazione (tra le quali una collega poligrafica già oggetto in passato di un provvedimento analogo, poi respinto) sono stati motivati attraverso la formula della "riorganizzazione aziendale" e dell'"economia dei costi di produzione" che, a giudizio del Cdr, non trova riscontro nei conti del Gruppo. Sono trascorsi poco più di due anni dalla vertenza nella quale i giornalisti e i poligrafici dell’Adnkronos respinsero ben 23 licenziamenti (in un’azienda "non in crisi", come si dichiarava nel provvedimento di licenziamento collettivo) e da allora la redazione ha sostenuto pesanti sacrifici economici in nome della sostenibilità dei conti aziendali e della salvaguardia dei posti di lavoro. Speravamo quindi di esserci lasciati definitivamente alle spalle la stagione dei provvedimenti traumatici».

Secondo il Comitato di redazione, inoltre, è necessario rilanciare l’agenzia sul piano delle idee, degli investimenti, dell’innovazione e dell’efficacia gestionale, non attraverso tagli al personale, giornalistico e non. «L’invito a tutti i colleghi e lavoratori del gruppo – conclude la nota – è a mantenere alto il livello di guardia di fronte all’offensiva aziendale, senza alcun arretramento sul fronte dell’applicazione dei contratti di lavoro e del rispetto dei diritti. Il Cdr, da parte sua, continuerà ad incalzare l’azienda per ottenere le necessarie risposte alle domande sollevate dall’assemblea dei giornalisti». (Roma, 3 ottobre 2016)

Stampa Romana: «Pericolose le forzature dell'azienda»
Che sta succedendo all'Adnkronos? L'Assemblea dei giornalisti chiede chiarimenti sul futuro dell'Agenzia - dopo le voci che si sono rincorse nelle ultime settimane su passaggi di mano della proprietà e fusioni - e l'Azienda per tutta risposta licenzia tre impiegate dell'amministrazione, lasciando intendere che potranno esserci altri provvedimenti in arrivo.
Eppure i conti sono in ordine. Un ordine generato dal senso di responsabilità che ha animato la redazione. I giornalisti e gli altri lavoratori del Gruppo hanno accettato negli ultimi anni pesanti sacrifici, proprio per rilanciare l'azienda e rendere possibile una ripresa del volume d'affari come previsto dall'ultimo bilancio.
I licenziamenti da parte di un'Azienda che beneficia di una fetta non irrilevante delle Convenzioni stipulate dalla Presidenza del Consiglio con le agenzie di stampa non possono dunque non destare preoccupazione.
Questo, anche alla luce della recente vertenza sul lavoro festivo, nella quale l'Azienda ha tentato (senza riuscirci) di riscrivere le regole del Contratto e nel ricordo della vertenza di oltre due anni fa, quando giornalisti e poligrafici riuscirono a respingere 23 licenziamenti.
Proprio dall'esito di quell'episodio si deve ripartire. L'Editore e le rappresentanze sindacali, quando hanno lavorato insieme, superando tensioni e divisioni, hanno saputo rilanciare il prodotto e garantire l'occupazione.
Non rientra in quello spirito la decisione assunta ieri dall'Editore di non voler pubblicare sulla rete dell'Agenzia il comunicato del Comitato di redazione, che non solo esprimeva solidarietà alle tre lavoratrici licenziate, ma rilanciava l'appello alla chiarezza sul futuro dell'Azienda, già espresso dall'Assemblea dei giornalisti svoltasi la scorsa settimana.
Si è trattato di una decisione grave, che viola la norma prevista dal Contratto e contro la quale Stampa Romana si riserva di agire nelle sedi preposte. (Roma, 4 ottobre 2016)

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