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Cronaca 21 Feb 2010

A L'Aquila contestata una troupe del Tg1 Gasparri (Pdl): "Difendiamo la libertà d'informazione del Tg1 dagli stalinisti della Rai" Natale: "Gasparri difenda il Tg1 da Minzolini"

Nel corso della mobilitazione di questa mattina all'Aquila, decine di persone hanno rivolto contestazioni animate a una troupe del Tg1, all'Aquila. La troupe era guidata dalla giornalista Maria Luisa Busi, in Abruzzo per un servizio per il settimanale di approfondimento Tv7. I manifestanti hanno contestato la loro presenza sul posto, gridando ''scodinzolini, scodinzolini!'' e accusando l'emittente nazionale di avere diffuso un'immagine falsata della situazione in Abruzzo

Nel corso della mobilitazione di questa mattina all'Aquila, decine di persone hanno rivolto contestazioni animate a una troupe del Tg1, all'Aquila. La troupe era guidata dalla giornalista Maria Luisa Busi, in Abruzzo per un servizio per il settimanale di approfondimento Tv7. I manifestanti hanno contestato la loro presenza sul posto, gridando ''scodinzolini, scodinzolini!'' e accusando l'emittente nazionale di avere diffuso un'immagine falsata della situazione in Abruzzo

A loro, la giornalista ha replicato ''capisco la situazione e capisco gli aquilani'' e ha parlato di una contestazione ''molto forte nei confronti del Tg1''.
''Quello che io posso dire - ha spiegato poi Busi all'Ansa - e' che io sono qui per fare il mio lavoro onestamente e non posso rispondere, ovviamente, dell'informazione a livello generale che il Tg1 ha fatto nel corso di questi dieci mesi dal terremoto. Posso solo dire - ha detto ancora - che quello che ho visto all'Aquila, in questi giorni con i miei occhi, e' molto piu' grave di come talvolta e' stato rappresentat migliaia di persone sono ancora in albergo, le case non bastano e la ricostruzione non e' partita''. (ANSA)

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''Sarebbe bene che i vari soviet interni alla Rai cessassero di fare da vopos della sinistra
minacciando ogni giorno il Tg Uno. Si preoccupino piuttosto dei conduttori bugiardi della terza rete o delle pretese di non essere criticati di certi giustizieri dello schermo frequentatori di mafiosi. Difenderemo la liberta' di informazione dagli stalinisti interni alla Rai''. Lo dichiara il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. (ANSA)

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''Come spesso gli accade, quando parla dei giornalisti e del loro sindacato il senatore Gasparri perde il controllo delle parole e ricorre agli insulti''. A sottolinearlo e' Roberto Natale, presidente della Federazione nazionale della stampa, replicando alle affermazioni del capogruppo del Pdl al Senato a proposito della polemica sul Tg1 scoppiata dopo l'aggressione ad una troupe all'Aquila.
''Stalinisti - dice Natale - sarebbero coloro che si preoccupano perche' il prestigio e l'autorevolezza del Tg1 vengono svenduti in meschine operazioni di propaganda. Devono essere nostalgici dell'Unione Sovietica anche i cittadini dell'Aquila - ironizza il presidente della Fnsi - che oggi, giustamente indignati per la rappresentazione edulcorata che dei loro drammi fa da mesi il piu' seguito telegiornale italiano, hanno contestato una troupe della testata''.
''Il senatore Gasparri abbia il coraggio di andare a spiegare loro la sua idea di informazione. E se proprio vuole difendere il Tg1 - conclude Natale - lo difenda da un direttore che lo sta snaturando''. (ANSA)

VERNA (USIGRAI): CAPISCO LE CRITICHE AL TG1 MA NON BISOGNA GENERALIZZARE. PIENA SOLIDARIETA' A MARIA LUISA BUSI

''Spero di poter andare quanto prima all'Aquila per raccontare tutta l'opposizione che un numero crescente di giornalisti sta facendo all'attuale impostazione del Tg1 e naturalmente di poter solidarizzare con chi si lamenta per non vedere i propri diritti assistiti da un cane da guardia della democrazia quale dovrebbe essere l'informazione. Attenti, pero', a non fare di ogni erba un fascio''. A sottolinearlo e' Carlo Verna, segretario dell'Usigrai, dopo l'aggressione di oggi alla troupe e all'inviata del Tg1 Maria Luisa Busi.
''La collega Maria Luisa Busi (come la stragrande maggioranza dei giornalisti Rai, cresciuti nell'azienda) -continua Verna in una nota - ha una storia personale e professionale che esige dei distinguo e il suo stare in Abruzzo dovrebbe essere considerata una garanzia da chi vive il dramma del post terremoto.
Nell'esprimerle piena solidarieta' aggiungo di aver fatto un sogno, dopo aver ammirato l'orgoglio degli orchestrali di Sanrem vedere un giorno non lontano appallottolati dai colleghi tutti i menabo' e gli ordini di servizio di Minzolini''. (ANSA)

@fnsisocial

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