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Associazioni 03 Ago 2015

433 euro (lordi) al mese per l’addetto stampa, Aser e Gus scrivono al sindaco

5200euro lordi l’anno, 433euro (sempre lordi) al mese: è il compenso previsto dal bando indetto dal comune di Solarolo, in provincia di Ravenna, per l’individuazione di un addetto stampa che, tra l’altro, tra i requisiti per partecipare alla selezione prevede l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti nell’elenco dei professionisti “a nostro avviso – scrivono Aser e Gus Emilia Romagna – in contrasto con la legge 150/2000”.

5200euro lordi l’anno, 433euro (sempre lordi) al mese: è il compenso previsto dal bando indetto dal comune di Solarolo, in provincia di Ravenna, per l’individuazione di un addetto stampa che, tra l’altro, tra i requisiti per partecipare alla selezione prevede l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti nell’elenco dei professionisti “a nostro avviso – scrivono Aser e Gus Emilia Romagna – in contrasto con la legge 150/2000”.

L’essere iscritti al registro dei professionisti come condizione necessaria per partecipare al bando e un compenso indecoroso per svolgere tutte le mansioni dell’ufficio stampa di un ente pubblico, per quanto piccolo: questi i punti del bando di concorso indetto dal comune di Solarolo, in provincia di Ravenna, che non convincono l’Associazione stampa dell’Emilia Romagna e il Gruppo uffici stampa della stessa Aser.
Al punto che Aser e Gus decidono di prendere carta e penna e scrivere al sindaco per “manifestare una incongruenza presente nel bando, a nostro avviso in contrasto con la legge 150/2000, e qualche valutazione sul compenso previsto per l'incarico offerto a fronte dell'impegno e dell’esperienza richiesta”.
“Riguardo all’incongruenza – scrivono Aser e Gus – riteniamo che la condizione prevista per partecipare al bando, ovvero l’essere iscritto all’Ordine nazionale dei Giornalisti, ma solo nell’elenco dei professionisti, non sia corretta. Per gli addetti stampa la legge indica l’esigenza di essere iscritti all’Ordine, ma non allo specifico elenco dei professionisti per cui, nel caso in questione, anche il giornalista iscritto nell’elenco dei pubblicisti è abilitato a partecipare a questa tipologia di incarico”.
“L’essere professionista quindi – rilevano Aser e Gus – va valutato come titolo aggiuntivo, non come condizione esclusiva di partecipazione”.
Per quanto riguarda invece il compenso, Assostampa e gruppo di specializzazione, “fatta salva la libertà del datore di lavoro di definire il compenso per tale attività” contestano al sindaco che “un’istituzione pubblica, pur nei limiti delle proprie disponibilità, consideri la cifra annua indicata nel bando, 5200 euro lordi, proporzionale alla qualità e quantità del lavoro che dovrà essere svolto”.
“Nell’oggetto e durata dell'incarico (art. 1 del bando) viene elencata – prosegue la missiva – una serie di attività qualificate che esigono impegno, cultura ed esperienza il che, a nostro avviso, va ben oltre i 433 euro lordi mensili di compenso”.
“Auspicando le dovute correzioni, la informiamo – concludono quindi Aser e Gus – che seguiremo con attenzione la vicenda diffondendo presso l’opinione pubblica, come faremo con la presente lettera aperti, tutti gli aspetti critici che solleva”.
Nei giorni scorsi anche l’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna era intervenuto sul bando, definendo in una nota la cifra proposta “davvero ridicola, da presa in giro, soprattutto a fronte dell’impegno previsto e dell’esperienza professionale richiesta”.

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