5200euro lordi l’anno, 433euro (sempre lordi) al mese: è il compenso previsto dal bando indetto dal comune di Solarolo, in provincia di Ravenna, per l’individuazione di un addetto stampa che, tra l’altro, tra i requisiti per partecipare alla selezione prevede l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti nell’elenco dei professionisti “a nostro avviso – scrivono Aser e Gus Emilia Romagna – in contrasto con la legge 150/2000”.
L’essere iscritti al registro dei professionisti come
condizione necessaria per partecipare al bando e un compenso indecoroso per
svolgere tutte le mansioni dell’ufficio stampa di un ente pubblico, per quanto
piccolo: questi i punti del bando di concorso indetto dal comune di Solarolo,
in provincia di Ravenna, che non convincono l’Associazione stampa dell’Emilia
Romagna e il Gruppo uffici stampa della stessa Aser.
Al punto che Aser e Gus decidono di prendere carta e penna e scrivere al
sindaco per “manifestare una incongruenza presente nel bando, a nostro avviso
in contrasto con la legge 150/2000, e qualche valutazione sul compenso previsto
per l'incarico offerto a fronte dell'impegno e dell’esperienza richiesta”.
“Riguardo all’incongruenza – scrivono Aser e Gus – riteniamo che la condizione
prevista per partecipare al bando, ovvero l’essere iscritto all’Ordine
nazionale dei Giornalisti, ma solo nell’elenco dei professionisti, non sia
corretta. Per gli addetti stampa la legge indica l’esigenza di essere iscritti
all’Ordine, ma non allo specifico elenco dei professionisti per cui, nel caso
in questione, anche il giornalista iscritto nell’elenco dei pubblicisti è
abilitato a partecipare a questa tipologia di incarico”.
“L’essere professionista quindi – rilevano Aser e Gus – va valutato come titolo
aggiuntivo, non come condizione esclusiva di partecipazione”.
Per quanto riguarda invece il compenso, Assostampa e gruppo di
specializzazione, “fatta salva la libertà del datore di lavoro di definire il
compenso per tale attività” contestano al sindaco che “un’istituzione pubblica,
pur nei limiti delle proprie disponibilità, consideri la cifra annua indicata
nel bando, 5200 euro lordi, proporzionale alla qualità e quantità del lavoro
che dovrà essere svolto”.
“Nell’oggetto e durata dell'incarico (art. 1 del bando) viene elencata –
prosegue la missiva – una serie di attività qualificate che esigono impegno,
cultura ed esperienza il che, a nostro avviso, va ben oltre i 433 euro lordi
mensili di compenso”.
“Auspicando le dovute correzioni, la informiamo – concludono quindi Aser e Gus
– che seguiremo con attenzione la vicenda diffondendo presso l’opinione
pubblica, come faremo con la presente lettera aperti, tutti gli aspetti critici
che solleva”.
Nei giorni scorsi anche l’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna era
intervenuto sul bando, definendo in una nota la cifra proposta “davvero
ridicola, da presa in giro, soprattutto a fronte dell’impegno previsto e
dell’esperienza professionale richiesta”.