''L'informazione è l'arma per poterci difendere. Il mondo ha bisogno di informazione come del pane''. A dirlo, il presidente e direttore della Scuola di Giornalismo dell'Università degli Studi di Salerno, Sergio Zavoli, che ha incontrato quest'oggi i venti aspiranti giornalisti professionisti. ''La formazione - spiega il presidente della Commissione di vigilanza sulla Rai - è un valore aggiunto. Le vocazioni oggi, in tutti i settori, non trovano più esito ed è per questo che la formazione, la scuola, sono fondamentali.
Se è vero che ci sono circa 30 mila giornalisti professionisti e 70 mila pubblicisti, vuol dire che bisogna trovare un ruolo per entrambe le categorie. È necessario che tutti abbiano gli strumenti per fare questo mestiere. Serve una legge di sistema per dare delle regole. Per un giornalista - spiega Zavoli - andare in giro è utile, ma è qui, nelle scuole di giornalismo, che si impara il mestiere''.
Sul destino della carta stampata, poi, Zavoli aggiunge: ''È impensabile che scompaia. Penso alla crisi che oggi ci attanaglia. Senza i giornali la gente non saprebbe nulla dei motivi, delle conseguenze, delle persone coinvolte''.
''Con il terzo biennio della Scuola di Giornalismo – aggiunge il rettore, Raimondo Pasquino - si va consolidando sempre più una realtà eccellente del nostro Campus. È vero che oggi c'è crisi nel mondo dell'occupazione, ma chi è bravo - e questi ragazzi lo sono - andrà avanti''.
Alla fine dell'incontro, gli aspiranti giornalisti hanno consegnato a Zavoli il volume ''Nomi e cognomi'' (SdG Unisa Edizioni) che hanno scritto e che racchiude diciassette storie di testimoni della cultura del nostro tempo. (SALERNO, 24 SETTEMBRE - ANSA)