Una delegazione della Fnsi guidata dal Segretario Generale e dal Presidente, Franco Siddi e Roberto Natale, ha seguito stamane con interesse l’apertura dei lavori del XXX Congresso dell’Anm. Al termine della mattinata il Segretario Generale, Franco Siddi, ha avuto un cordiale colloquio con il Presidente e il Segretario dell’Anm, Luca Palamara e Giuseppe Cascini, e ha poi così commentato la relazione introduttiva: “Quella del Presidente Luca Palamara – che abbiamo ascoltato stamani in apertura del congresso dell’ANM - è una relazione rigorosa sulla terzietà del potere giudiziario e, nello stesso tempo, una riflessione aperta e apprezzabile sul rispetto delle funzioni di controllo nella società democratica.
La severità con cui sono state trattate la difesa dell’indipendenza e dell’autonomia della Magistratura dagli assalti del potere politico, soprattutto quello di questa stagione, e le scelte di campo nette in termini di comportamenti etici e incompatibilità sono questioni di grande rilevanza che ci fanno sentire molto vicini all’Associazione Nazionale dei Magistrati; se non altro perché anche i giornalisti su questi temi sono, nel loro specifico ovviamente, colpiti e interpellati in eguale misura.
Certo i ruoli sono differenti e momenti di conflitto sul lavoro continuano, purtroppo, a non mancare, ma dalla relazione di Palamara emerge con nettezza il tema della trasparenza e della lealtà dei comportamenti. Ai giornalisti non si potrà mai chiedere di non pubblicare notizie di pubblico interesse e per questa ragione continuiamo a dire che l’ordinamento, ma anche certe azioni giudiziarie specifiche, non garantiscono a sufficienza il diritto di cronaca. Tuttavia, la relazione di Palamara fa intravedere un percorso di chiarezza e responsabilità di adeguato profilo per i Magistrati, che sicuramente merita una riflessione anche da parte dei giornalisti. Le nuove norme del codice deontologico dell’ANM, ad esempio sui processi televisivi con utilizzo di forme di copione filmico, mentre sono in corso i procedimenti giudiziari, suggeriscono una profonda riflessione. Sicuramente, però, appare quanto mai urgente una riforma – che nessuno pare voler fare – che spazzi via in origine tendenze fuorvianti e eccessi di protagonismo: la pubblicabilità degli atti non più segreti e un tempo limitato per un segreto giudiziario. Sarebbe meglio per la giustizia, ne guadagnerebbe la qualità dell’informazione, recupererebbe serenità la dialettica civile, anche nell’asprezza della legittima competizione politica e culturale. La Fnsi, su questi termini, tiene aperto il confronto operoso con la ANM e il dialogo permanente per la tutela dei poteri e delle funzioni di controllo della nostra democrazia”.