Mi è gradito rivolgere a tutti i partecipanti al XXVIII congresso della Federazione nazionale della Stampa italiana il più sentito saluto, insieme all'augurio di buon lavoro.
Libertà di informazione e democrazia sono elementi inscindibili.
La vita della Repubblica e la nostra Costituzione sono profondamente segnate da questo principio.
La XVII norma transitoria della costituzione affidava, in via del tutto eccezionale, alla stessa assemblea costituente il compito di varare una legge: quella sulla stampa, testimonianza della consapevolezza che i Padri costituenti ebbero della centralità della libertà di informazione nel nuovo ordinamento.
Ai giornalisti è affidata una grande responsabilità nel saper corrispondere alla visione dell'informazione come bene pubblico, elemento irrinunciabile della vita democratica. Responsabilità pienamente confermata nella stagione che stiamo vivendo di importanti trasformazioni tecnologiche, fatta di informazione istantanea, ininterrotta, facilmente raggiungibile.
Per continuare a garantire una informazione indipendente, al servizio dei cittadini, è necessario che la professione giornalistica venga esercitata con consapevole autonomia, nell'aggiornamento della propria formazione e nella osservanza di rigorose regole deontologiche.
La rivoluzione digitale è una conquista e parte ormai da una acquisita quotidianità.
Nel luogo della rete la difficoltà di riconoscere news e fake news, di distinguere tra fatti e opinioni, porta a indebolire lo spirito critico, rischiando di asservirlo alla logica del like e del suo contrario.
L'articolo 21 della nostra costituzione, riferimento fondamentale per il diritto/dovere del cittadino di attingere a una informazione libera per alimentare le proprie scelte in modo consapevole, non si arresta sulla soglia della rete, ma riguarda anche i luoghi digitali, perché non esistono extraterritorialità di fronte alla costituzione.
È dunque, doveroso uno sforzo corale.
L'Unione Europea deve fare la sua parte a fronte di fenomeni e protagonisti globali.
Il mondo digitale costituisce una sfida per il diritto, proponendosi esso stesso come regolatore.
È importante che un soggetto come la UE, ribadisca, al contrario, anche su questo terreno, i valori liberaldemocratici del suo ordinamento.
Sergio Mattarella